Avrebbero utilizzato denaro pubblico per l’acquisto di beni
privati.
È questa l’accusa mossa nei confronti dei bitontini Mario e
Giuseppe Colapinto, amministratori della “Ce.r.in S.r.l.”, società per
la riscossione dei tributi per
conto di enti pubblici.
La tenenza di Bitonto della Guardia di Finanza ha eseguito
questa mattina l’ordinanza di misura cautelare personale domiciliare, emessa
dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari.
Tuttora in corso è
il sequestro di beni immobili dell’impresa.
AGGIORNAMENTO: Nella mattinata di oggi
militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Bitonto e del Comando Gruppo
di Bari hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura
cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari,
su richiesta di questa Procura, nei confronti di COLAPINTO Giuseppe Donato e
COLAPINTO Mario per i reati di peculato continuato connesso ad operazioni
svolte da CE.R.IN. s.r.l. – società esercente l’attività di riscossione ed
accertamento dei tributi per il comune di Bitonto e per altri comuni della
provincia di Bari (Modugno, Grumo Appula, Santeramo, Binetto, Toritto) e di
altre province (tra gli altri Massafra, Mesagne, Ascoli Satriano,
Montecastrilli, Melendugno, Francavilla, Popoli, Ururi, Ciriè, Bisignano,
Mariglianella, Pecognaga, Gazzaniga) – e da SIART s.r.l.
Contestualmente
è stato eseguito il decreto di sequestro preventivo di beni immobili, anche di
consistente valore – il compendio immobiliare denominato “Istituto Pontificio
delle Maestre Pie Filippini” ubicato in Santo Spirito di Bari, l’immobile
denominato “Villa Longo” in Bari Palese, immobili in Bitonto alla via Rogadeo e
in Statte al corso Vittorio Emanuele – e di somme portate sul conto corrente
denominato “Popoli Cosap” presso l’ Ufficio postale di Bitonto.
La
complessa attività d’indagine – preceduta da una verifica fiscale eseguita
nell’anno 2014 dai militari della Guardia di Finanza nei confronti di SIART
s.r.l., società con sede in Bitonto esercente l’attività di gestione database,
con partecipazione di maggioranza da parte di CE.R.IN. s.r.l. – ha consentito
di accertare che COLAPINTO Giuseppe Donato, amministratore/gestore di CE.R.IN.
s.r.l., ed il figlio Mario, amministratore/gestore di SIART s.r.l., hanno posto
in essere negli anni 2012-2014 articolate operazioni societarie e finanziarie –
attraverso aumenti di capitale sociale di CE.R.IN. s.r.l. e SIART s.r.l.,
scissione parziale ed assegnazione di ramo d’ azienda da parte di SIART s.r.l.
alla neocostituita SIART IMMOBILIARE s.r.l., scissione parziale di CE.R.IN.
s.r.l. e costituzione della nuova società TRIBUTI SERVICE s.r.l., fusione per
incorporazione di SIART s.r.l. in CE.RI.N. s.r.l. con annullamento delle quote
di partecipazione di quest’ ultima in SIART s.r.l. – scientemente preordinate,
per un
verso, al
progressivo azzeramento del patrimonio e delle risorse finanziarie di CE.RI.N.
s.r.l. con conseguente pregiudizio per i creditori, anche in funzione di nascondimento
delle illecite operazioni di finanziamento eseguite da CE.R.IN. s.r.l., mediante
drenaggio/appropriazione di risorse di pertinenza degli enti comunali, in favore di
S.I.A.R.T. s.r.l., e, sotto altro profilo, alla costituzione di due nuove
società –
TRIBUTI SERVICE s.r.l. e SIART IMMOBILIARE s.r.l., entrambe interamente
partecipate ed amministrate da COLAPINTO Mario – alle quali sono stati
trasferiti, rispettivamente, il patrimonio immobiliare residuo di CE.RI.N.
s.r.l. ed i
contratti in corso di esecuzione con varie amministrazione comunali per i servizi
di accertamento e riscossione dei tributi (tra gli altri, TRIBUTI SERVICE s.r.l.
opera attualmente quale incaricato per la riscossione dei comuni di Molfetta e Gioia del
Colle) e il ramo d’ azienda di SIART s.r.l. costituito dal patrimonio immobiliare
in precedenza acquisito.
Ed
infatti negli anni 2011 e 2012, SIART s.r.l. – e per essa l’amministratore unico
COLAPINTO Mario – aveva effettuato, in qualità di acquirente, varie operazioni
di acquisto di immobili e compendi immobiliari – oggetto del decreto di sequestro
sopra indicato – ricevendo a tal fine finanziamenti cospicui dal socio CE.R.IN.
s.r.l. (il debito verso il socio CE.R.IN s.r.l. ammontava al 1° gennaio 2012
ad euro
3.373.362,09) che gli approfondimenti svolti da questa Procura hanno consentito
di accertare essere stati eseguiti mediante sistematici prelievi dai conti correnti
postali e bancari istituiti da CE.R.IN. s.r.l. – tra l’altro dal conto corrente postale
denominato “Popoli Cosap” presso l’ ufficio di Poste Italiane di Bitonto, oggetto
di sequestro – sui quali affluivano le somme provento delle attività di riscossione
dei tributi svolte, in regime di concessione, dalla società, con conseguente
appropriazione delle somme di pertinenza delle amministrazioni comunali
– per un ammontare complessivo di euro 2.462.000,00 – per finalità estranee
ai fini istituzionali, trattandosi peraltro di denaro che, per giurisprudenza costante,
è nella disponibilità della Pubblica Amministrazione al momento della consegna
al concessionario incaricato dell’ esazione ed è gravato da vincolo di
destinazione.
E’ stato
accertato per di più – in base ad una analisi incrociata tra gli incassi dei
tributi annotati nelle scritture contabili di CE.R.IN. s.r.l. in relazione
all’attività di
riscossione effettuata per il comune di Bitonto ed i “conti di gestione” annuali dell’
ente comunale relativi ai rendiconti trasmessi da CE.R.IN. s.r.l. – che per il triennio
2010-2012 un importo non inferiore ad euro 3.188.000,00 riscosso da CE.R.IN.
s.r.l. dai contribuenti di Bitonto non è stato riversato nelle casse comunali né è
stato dichiarato come oggetto di riscossione da parte di CE.R.IN. s.r.l., con conseguente
significativa divergenza tra gli importi indicati nel rendiconto mensile comunicato
da CE.R.IN. s.r.l. e le somme effettivamente riscosse a titolo di tributi dal
concessionario.
D’altro
canto emergono anomalie e perplessità – che saranno oggetto di approfondimento
– anche sulle forme di controllo esercitate dagli uffici comunali sulle
attività del concessionario, articolate su base esclusivamente formale e
fiduciaria, in quanto fondate sui rendiconti e le (false) attestazioni fornite
da CE.R.IN. s.r.l.
Sono
state eseguite nella giornata di oggi anche operazioni di perquisizione, con
conseguente sequestro di documenti e materiale informatico, che costituirà
oggetto di ulteriore approfondimento.