Da Bitonto Cinque Stelle riceviamo e pubblichiamo.
Il
curriculum poco confortante della Cerin, era noto sin dal 2009, anno in
cui si aggiudica il bando per la riscossione dei tributi del Comune di Bitonto.
A suggello di questa tesi, vi erano le indagini in corso a Castel Volturno,
dove la Procura accusava l’azienda bitontina, che curava per conto di
quell’amministrazione la riscossione della Tia, di versare nelle casse
comunali, solo il 7% dei tributi incassati.
L’indagine si è chiusa in primo
grado, con condanne penali e pecuniarie a carico dell’amministratore della
società. Già questo, avrebbe dovuto essere sufficiente a indurre, maggioranza
(Valla) e opposizione di quell’epoca, ad accendere i riflettori attraverso
controlli serrati su questa azienda dalla gestione spensierata. Successivamente
altre numerose indagini aperte a carico della Cerin, quali ingiunzioni di
pagamento e pignoramenti ai danni dei contribuenti bitontini e della stessa
amministrazione comunale, alla quale è stato chiesto il pagamento di oltre 5
milioni di euro a causa di una difformità di interpretazione degli articoli 3 e
9 del contratto di riscossione (quale rappresentante dell’amministrazione
Valla, ha sottoscritto un contratto interpretabile?).
Nonostante tutto, la
Cerin ha continuato l’allegra gestione di riscossione dei tributi del Comune di
Bitonto senza alcun controllo, né da parte della vecchia amministrazione
Valla, nè della nuova amministrazione Abbaticchio (anche in questo caso, scena
muta da parte delle opposizioni). Non si capisce come mai si sia dovuto
aspettare il luglio 2014, così come risulta dalla delibera della Giunta
Comunale del 29 luglio, cioè dopo oltre due anni dall’insediamento della giunta
Abbaticchio, per chiedere l’accesso ai conti correnti bancari e ai documenti
riscossione.
Oggi, solo dopo l’intervento della Procura, si scopre un ammanco
di oltre 3 milioni di euro ai danni delle casse comunali, avvenuto nel triennio
2012-2014 che equivale a circa il 40% del costo della raccolta rifiuti di un
anno. Un’ enormità! Rimane la speranza che le indagini ancora in corso non ci
riservino altre sorprese. Ma la domanda che qualsiasi cittadino si pone è: ma
dov’era la politica della vecchia e della nuova amministrazione che aveva il
dovere di vigilare e controllare, a tutela degli interessi del popolo
bitontino, mentre la Cerin gestiva a suo piacimento i soldi dei contribuenti
bitontini?