Da Forza Italia Bitonto riceviamo e pubblichiamo.
“È sempre utile precisare la verità storica dei fatti, in ossequio a nient’altro che la verità stessa. La storia del Centro Tecnologico di Ricerca Interprovinciale del Politecnico di Bari, che sarà allocato nella zona artigianale di Bitonto viene da lontano. Se in tempi recenti è arrivata la notizia della conclusione dell’analisi di congruità del finanziamento regionale, occorre necessariamente far luce sulla genesi”.
Lo dichiarano da Forza Italia, partito di maggioranza relativa dell’Amministrazione a guida Raffaele Valla (2008-2012), che per prima progettò il Centro.
“Dopo che il primo progetto, datato 2009, legato dunque all’amministrazione di centrodestra a guida Raffaele Valla, fu dichiarato ammissibile a maggio 2010 (notizia apparsa sul Burp del 27.05.2010) e, successivamente, a maggio 2011 il progetto entrò definitivamente nella lista di beneficiari.
L’impegno degli ex amministratori di centrodestra è stato del resto riconosciuto pubblicamente anche dal prof. Piero Masini, direttore del Crisma (Centro ricerca ingegneria della sicurezza e materiali antincendio) del Politecnico, partner del Comune di Bitonto nel progetto”, ricordano i forzisti.
Non solo. “Il progetto bitontino –osservano- fu presentato nell’ambito del bando regionale ‘Iniziative per le infrastrutture di supporto degli insediamenti produttivi’, sostenuto dal P.O. 2007-2013, con la previsione della realizzazione di una struttura multifunzionale per sperimentazione e certificazione di materiali in materia di prevenzione degli incendi, a cura del Politecnico di Bari. La nostra idea fu illustrata anche durante i lavori della ‘Settimana europea’, che si svolse presso l’Urban Center di Palazzo della Regia Corte (ex scuola di Disegno)”.
“Siamo, dunque, felici che ora il Centro parta ufficialmente. La città potrà finalmente contare su un importante contenitore culturale e scientifico, destinato in primis ai nostri giovani. Urge il lavoro, urge la formazione. Una bella notizia, allora. Che tuttavia non sbuca all’improvviso. Galateo istituzionale, forse, avrebbe imposto il dovere della memoria. Ma tant’è. Non sempre si è galantuomini in politica e spesso non si ossequiano appropriatamente le persone e il loro fruttuoso impegno per la comunità. Noi, almeno con la verità, non rinunciamo ad esercitare il nostro irrinunciabile impegno verso la verità”.