“La pace è il dono di Dio, il frutto dell’amore. E bisogna guardare alla pace come frutto della giustizia”, ha aperto così l’omelia della Santa Messa l’Arcivescovo della Diocesi Bari – Bitonto, Francesco Cacucci, durante la celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate che si è tenuta al Sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari.
È spettato alla Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, deporre la corona d’alloro in onore dei caduti di tutte le guerre e firmare l’albo d’onore: «Celebrare la giornata del 4 novembre e rendere omaggio anche a tutti i caduti delle guerre, significa evocare il sentimento forte dell’unità nazionale, significa preservare la memoria storica, significa, ancora, tramandare questa memoria perché le nuove generazioni sappiano sempre che i valori della libertà, della democrazia, della pace, non possano mai essere messi in discussione. Questo è il significato profondo di questa celebrazione».
Ad accoglierla le massime autorità civili, militari e religiose del territorio: il comandante della scuola dell’Aeronautica militare/terza regione aerea e del presidio militare di Bari, il generale di squadra aerea Umberto Baldi, in rappresentanza del capo di stato maggiore della difesa, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, oltre che al Sottosegretario per l’Istruzione, Salvatore Giuliano in rappresentanza del governo.
«Con questa iniziativa si rinnova quel forte legame tra le forze armate e la società civile – ha detto il Senatore -. Legame che nel corso del tempo è accresciuto e consolidato. Una festa che nasce dal ricordo dei tanti giovani caduti di tutti i Paesi e per questo è importante avere una memoria che possa costruire quello che siamo: un Paese che persegue la concordia».
Attraverso il ricordo di ciò che accadde 100 anni fa si ricrea la memoria «come strumento di crescita di una coscienza civile condivisa dall’intera comunità Nazionale. Commemorare il termine della Grande Guerra vuol dire rinforzare l’impegno civile per rinforzare la pace tra i popoli. Bisogna riscoprire, in un momento come questo, un sentimento europeista: l’Europa unita come alternativa alle guerre che hanno insanguinato per secoli il nostro continente».
Una pagina di storia che sia di stimolo soprattutto per le nuove generazioni: «Ogni investimento su di loro è un investimento sul loro domani, per educarli alla pace – ha concluso -. Perché ciò che è stato alla base di tanta violenza, non possa ripetersi. Educare i giovani all’amore e al ricordo è ciò che facciamo oggi. La scuola è fondamentale in questo percorso perché è lo spazio principale della nostra società in cui le nuove generazioni sono educate alla conoscenza e allo sviluppo delle idee di cittadinanza. Il territorio che forma persone capaci di superare l’ignoto per andare alla radice dei timori e delle paure per scardinarle. È il luogo dove si conosce e si comprende la natura e la ragione dei fatti storici e sociali del nostro Paese e del nostro mondo».
E a testimoniare la fiducia delle parole del Sottosegretario l’Inno di Mameli durante tutta la cerimonia è stato intonato proprio dai bambini.
Una scolaresca di Altamura e la due classi della nostra scuola elementare “N.Fornelli”. 50 bimbi festanti, con tanto di bandierine, che, emozionati e felici, hanno accompagnato, col canto, le forze armate nella loro sfilata. Gli alunni della 2B e della 5B sono stati accompagnati dalle insegnanti Francesca Mastronicola, Angela Liso e Mimma Lozito. Gli studenti e le insegnanti hanno ringraziato la preside Angela Mangini per la possibilità di crescita e attenzione ai valori di pace e di cittadinanza attiva, oltre che la referente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Antonella Delvino.