Cara signora Anna Rosa Tarantino, questo sarà il primo compleanno che Lei non festeggerà su questa terra, anche se sarà in compagnia degli angeli e di sua sorella Lucia. Eh già, perché siamo certi che il suo posto è lì, adesso, dopo quel freddo, maledetto mattino di dicembre quando mani proterve per dirimere questioni losche la coinvolsero in una crudele sparatoria sotto l’arco di via Le Marteri, in pieno centro storico. Strade e vicoli che Lei conosceva bene, certosina sarta qual era, una vita di lavoro e passione, un matrimonio un poco doloroso, la fede in Cristo da ossequiare con la messa quotidiana, l’amore verso i parenti. E non solo. Hanno colpito le sue parole che sono emerse durante gli interrogatori delle persone indagate: pare che Lei consigliasse ad uno dei giovani malvissuti di stare attento e di non frequentare certe compagnie che l’avrebbero portato sulla cattiva strada. Un esempio di bellezza morale sempre più oltraggiata in questa città. Sotto tutti i punti di vista. Il Suo sacrificio, al principio, sembrava non essere stato vano. La morte di una persona innocente innesca sempre sensi di colpa. Troppo fugaci, però. Forze dell’ordine di ogni ordine e grado, piazzate in città, hanno rivoltato come un pedalino il Borgo antico, smantellando piazze di spaccio in ogni angolo. Impensabile, solo per alcuni. Noi, nel nostro piccolo, ne abbiamo sempre parlato. Veniva rivelata una organizzazione capillare e all’avanguardia. Insomma, era mafia. È mafia. Pioggia di arresti salvifica, capi inclusi. Poi, pian piano, sembra essere tornato tutto come prima. Giovani di buona famiglia che si approvvigionano di sostanze stupefacenti, vedette che avvisano i pusher che si sono inventati nuovi metodi di smercio. E ancora rapine, furti e risse, come sempre. E odio a piene mani: tutti contro tutti, sui social e nelle piazze. Per soprammercato, una percezione di incuria e abbandono di tutto, persino delle nostre campagne violate dai rifiuti. Resta un sogno sperare che tutti si impegnino per il bene comune piuttosto che per gli interessi personali meramente economici? Niente, non abbiano capito niente del Suo pur involontario immolarsi. Chi rimane, per solito, è duro di comprendonio. Insegnaci, allora, cara signora Anna Rosa, da lassù a cucire il cuore ferito della nostra città.