«La cittadinanza tutta e i tifosi stiano certi che termineremo i lavori e consegneremo alla città una struttura adeguata e senza problemi».
Giuseppe Santoruvo, assessore ai Lavori pubblici, prova a tranquillizzare tutti sullo stadio comunale di via Megra, diventato il cantiere cittadino al centro dell’attenzione di tutti. Politica e gente comune. E lo è soprattutto perché i lavori, partiti oltre un anno fa, sono ancora in altomare, hanno subito rallentamenti e non hanno una data di consegna definitiva. E giovedì mattina l’argomento ha fatto capolino in Consiglio comunale con una interrogazione da parte delle forze di opposizione direttamente al responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, Paolo Dellorusso. Che ha detto la sua versione dei fatti. «I lavori – ha scandito – sono stati consegnati parzialmente, in quanto c’erano dei problemi sulle torri faro e sull’uso condiviso da parte di alcuni gestori di telefonia che andavano risolti. Inizialmente è stata fatta solo una progettazione per la messa a norma sulle misure antiincendio, su cui la vecchia amministrazione ha strappato un mutuo di 570mila euro e poi per fortuna c’è stata la possibilità di ampliare l’intervento con ulteriori 700mila euro sotto il profilo funzionale. A cantiere iniziato, a causa del degrado del campo, sono emerse delle situazioni che, in fase di progettazione, erano state date ottimisticamente per risolvibili: gli impianti elettrici, il livello di alcune finiture, servizi igienici e per cui è allo studio una variante che risolva queste situazioni». Variante ancora in fase di valutazione agli uffici in quanto arrivata (nella versione definitiva) soltanto due settimane fa. E solo dopo il via libera alla variante, si potrà capire i tempi di chiusura del cantiere. Le parole di Dellorusso, secondo l’esponente di “Fratelli d’Italia” Domenico Damascelli, hanno un solo significato: Abbaticchio prima e Ricci poi hanno fatto credere alla città qualcosa che non esiste e cioè l’intera riqualificazione dell’impianto, datato primi anni ’90 perché si voleva solo le norme antiincendio. Francesco Natilla, invece, ha parlato esplicitamente di «vergogna» con tante parole al vento dal 2017. Dall’amministrazione comunale ribadiscono due concetti: da un lato che mai nessuno avrebbe parlato di riqualificazione dell’impianto (anche se più di qualche post su Facebook li smentirebbe, ndr), visto che servirebbe una somma decisamente maggiore e che i lavori attuali servono, appunto, all’adeguamento alla normativa antincendio, il rilascio del cpi e infine l’ adeguamento alla serie C.
E, a metter ulteriore benzina sul fuoco, ci ha pensato l’ex assessore al Bilancio Domenico Nacci, che su Facebook ha ribaltato le parole del dirigente («l’unica cosa che avevamo consapevolmente stralciato sono stati i seggiolini») puntando il dito contro la volontà da parte del Comune di effettuare una gara al massimo ribasso e non con offerta più vantaggiosa.
Fatto sta che tra polemiche, responsabilità politiche e/o degli uffici, a subire il danno è la squadra di calcio, i tifosi e la città intera.