Continua ad essere appeso ad un filo (sempre più esile) il futuro degli operai della Bridgestone Bari.
Da quando i manager del colosso nipponico hanno annunciato in videoconferenza la chiusura dello stabilimento sito nella zona industriale modugnese, numerose sono state le battaglie sostenute dagli operai.
Sempre con alto senso del dovere – l’attività non è mai stata interrotta – e di dignità. Notti al freddo, speranze presto disilluse, famiglie sull’orlo del baratro. Numerosi i politici – da sinistra a destra – che sono sfilati dinanzi ai cancelli della sede, manifestando vicinanza e solidarietà alle tute giallogrigie.
Dopo la fumata grigia dell’ultimo incontro capitolino, lo sguardo dei pugnaci sindacalisti è rivolto al summit che verrà.
”Il tavolo di lavoro fissato per il prossimo 16 aprile dal ministero per lo Sviluppo Economico, si avvicina. Non vogliamo che questo incontro si traduca in uno sterile braccio di ferro tra lavoratori e vertici della Bridgestone Europa: auspico che sia risolutivo per definire una via d’uscita dalla vertenza“.
Chiara la posizione del presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli emersa nel corso dell’incontro con la delegazione dei lavoratori Bridgestone di Bari, avvenuto nei giorni scorsi, in sala giunta, al quale sono intervenuti anche il consigliere regionale, Davide Bellomo, l’assessore Sergio Fanelli, il consigliere provinciale Marino Gentile, i delegati per la Provincia di Bari di parte tecnica, Michele Terrone e Roberta Chionno.
“L’amministrazione provinciale, nell’esprimere il suo pieno consenso alle proposte che avanzano i lavoratori della Bridgestone, chiede con fermezza che, nel corso di questi tavoli tecnici, non sia messa da parte la loro voce e che si concorra, unitamente a tutte le forze istituzionali, a rilanciare il piano industriale dello stabilimento barese”, ha continuato Schittulli.
“Esiste il pericolo che per la nostra Zona Industriale si ripeta il caso Ilva con l’aggiunta di un ‘effetto domino’ sulle altre imprese che operano in quest’area“.
“E’ fondamentale, per ora, mettere in campo tutte le forze per riorganizzare le produzioni di Modugno con l’obiettivo di incrementare il livello occupazionale e concentrare i nostri sforzi sullo sviluppo delle innovazioni – ha concluso il presidente provinciale. Chiediamo che la Regione Puglia faccia sistema con le Istituzioni locali per attrarre fondi comunitari e che, al contempo, il governo intervenga sul costo del lavoro”.
Il governatore pugliese Nichi Vendola e il sindaco di Bari Michele Emilianohanno promesso che non abbandoneranno i lavoratori.
Che, in questi giorni, sono interessati pure dalla richiesta di non archiviazione del Gip di Bari delle cause di morte per amianto nel medesimo stabilimento. “Si stabilisca con sufficiente certezza il nesso di condizionamento tra le malattie e l’esposizione lavorativa presso Bridgestone“, ha dichiarato il giudice.
Resta così incerta la sorte dei numerosi bitontini impiegati in quell’autentica città dell’operosità, abitata da alte professionalità e da persone serie.
Non si può assolutamente tollerare il fatto che dall’alto si giochi col loro domani…