La produzione di candele divenne un mercato di massa industrializzato nella metà del XIX secolo. Nel 1834, Joseph Morgan, un peltraio di Manchester, Inghilterra, brevettò una macchina che rivoluzionò la fabbricazione delle candele. Essa consentiva la produzione continua di candele in stampi usando un cilindro con un pistone mobile per espellere le candele mentre si solidificavano. Questa produzione meccanizzata più efficiente produsse circa 1.500 candele l’ora.
Nel 1851 a Bitonto vi era il Premiato Stabilimento Industriale a Vapore Fratelli Ciocia fu Filippo, che produceva candele di culto, candeli steariche, lumini da notte. Per quanto riguarda invece i negozi adibiti alla vendita di candele di cera, consultando l’Annuario Storico Statistico Commerciale di Bari e Provincia, redatto a cura e spese di Domenico Mele di Gaetano, 1882-1883, Bari, Stabilimento tipografico F. Petruzzelli e Figli, apprendiamo che nel 1883 vi erano soltanto due negozi adibiti alla vendita di candele di cera:
Ciocia Arcangelo, via Garibaldi nr.3;
Giordano Giuseppe, via Magenta nr.11.
Malgrado i progressi nella fabbricazione, l’industria delle candele declinò rapidamente all’atto dell’introduzione di metodi di illuminazione superiori, incluse le lampade a cherosene e l’invenzione della lampada a incandescenza. Da questo punto in poi, le candele finirono per essere commercializzate più come un elemento decorativo.