Sembra ci sia un lieto fine alla storia di violenza che ha lasciato una ferita, in realtà ancora aperta, in tutta la comunità bitontina. Cosimo Lovero e Nunzia Liso, ad una settimana esatta dall’aggressione di una baby gang, riapriranno stasera la loro norcineria in piazza Cattedrale. La forza di ricominciare e di continuare a investire nella bellezza del centro storico ha vinto sulla paura di essere soli nella battaglia di un problema atavico della città, la criminalità e i comportamenti antisociali e violenti dei minori. É per un appello al fare comunità e rete in questo intento che i cittadini si sono riuniti, ieri sera, in piazza di fronte alla norcineria. Si è registrata grande partecipazione all’iniziativa dal titolo “La sedia rotta”, nata per mostrare vicinanza ai due ristoratori ma che ha rischiato di sconfinare in un confronto polemico e dai toni non pacati per gli interventi di alcuni cittadini. Tra le lamentele, il fatto che tutto il centro storico, non solo la norcineria in questione, patisce i danni di baby gang e vandali. Erano presenti, oltre a un paio di centinaia circa di cittadini e alla maggior parte dei ristoratori del borgo antico, tutte le rappresentanze delle forze dell’ordine e del governo cittadino. «Dobbiamo dire no a qualsiasi tipo di violenza -ha dichiarato Domenico Damascelli, consigliere di opposizione- non solo verso Cosimo e Nunzia, ma verso tutta la città. Insieme possiamo combattere questi fenomeni, è una battaglia che possiamo vincere perché siamo molti di più quelli che amano Bitonto». Sentire comune è quello di agire verso un’unica direzione per il bene e la sicurezza di tutti. «Cerchiamo di portare in consiglio comunale la proposta del daspo urbano, altrove è stato fatto -ha aggiunto Damascelli-. Possiamo dare uno strumento alle forze dell’ordine che vanno potenziate perché gli uomini che abbiamo non sono sufficienti». Tra le proposte, anche quella di fare un consiglio comunale pubblico in piazza Cattedrale, nella zona 167 e in altre parti della città purché «si lavori in sinergia, ci sia unione anche tra le varie forze politiche per difendere Bitonto. Se continuiamo su questa strada -ha concluso il consigliere-, saremo tutti più forti». «Ben vengano i dibattiti -ha dichiarato il sindaco Francesco Paolo Ricci-, valuteremo le varie proposte, ma ora è necessario riappropriarci della nostra città, delle nostre coscienze, essere cittadini attivi. Ritroviamo il senso di comunità, torniamo a vivere Bitonto, facciamoci sentire». Questo l’appello del primo cittadino. «Dobbiamo tornare ad essere uniti, solo così possiamo dimostrare che sono molti di più coloro che voglio il bene del paese, coloro che vogliono il male sono convinto che si ricrederanno perché anche per loro ci sono dei progetti e delle iniziative che li coinvolgeranno. Non si esclude nessuno». Nel suo intervento, non è mancato, poi, un messaggio di solidarietà: «Cosimo e Nunzia riapriranno la loro norcineria, ripariamo insieme le loro sedie rotte». Da Palazzo Gentile, è stata assicurata massima disponibilità a dare una mano agli esercenti, ad avviare iniziative culturali e percorsi educativi in rete tra scuola e territorio, proprio perché, dati i protagonisti dell’aggressione, «è evidente che ci sia un disagio giovanile, vanno mappate le diverse situazioni e coinvolti i ragazzi che vanno guidati nel rispetto delle istituzioni e della comunità», ha dichiarato Christian Farella, assessore alle politiche giovanili e alla pubblica istruzione. «È mia intenzione puntare sulle scuole e magari fare qui anche un consiglio comunale. Ci impegneremo nel garantire la legalità nella comunità con l’aiuto di tutte le realtà del territorio». Parole forti, ma che fanno riflettere, specie se tra i presenti alla manifestazione pare ci fossero anche gli autori dell’aggressione e questo «ci ha scossi -hanno detto i due ristoratori- e ci ha lasciati senza parole». Nel frattempo, sono ancora in corso le indagini dei carabinieri di Modugno. Dei circa venti minori della baby gang, ne sarebbero stati identificati cinque. L’aggressione sarebbe stata una reazione dei ragazzi ad un violento rimprovero da parte dei titolari del locale, i quali dopo l’episodio hanno denunciato di essere stati anche bersaglio di minacce dalla loro apertura a maggio fino ai giorni scorsi. Alcuni gruppi di ragazzi che stazionano nelle vicinanze, avrebbero preso possesso della zona nei mesi invernali, soprattutto nei pressi dell’Open Shop 24 che ad oggi risulta chiuso da una settimana. Sono esercizi come questo che «sono diventati pericolosi nel centro storico», ha detto Emanuele Natalizio, titolare di un locale in piazza Cattedrale. «Il problema è che questo disagio -ha sottolineato- era stato già reso noto alle istituzioni due o tre anni fa quando ha cominciato a manifestarsi questa microcriminalità, ma la vecchia amministrazione ha aggirato l’ostacolo». La speranza è che, dopo il grave episodio di sabato scorso, «ci sia davvero una svolta in città -ha detto Natalizio-. Questa settimana abbiamo fatto molta pressione sulla persona del sindaco, carabinieri, procura e questore. Adesso attendiamo delle risposte. Se dovessero ricapitare altri casi di violenza, bisognerà passare ad azioni più forti». Da parte di alcuni ristoratori, «c’è stata anche l’intenzione di chiudere per qualche giorno in segno di solidarietà per Cosimo e Nunzia -ha concluso-, ma non tutti erano d’accordo perché purtroppo ci sono delle difficoltà economiche da affrontare per i problemi presentatisi negli ultimi anni».