Se penso che Paciullo Giuseppe per tutti Peppino è stato un dirigente scolastico, un intellettuale secondo etimo schietto – attivo nel Centro Ricerche Studi e Arte – e un politico impegnato quale consigliere comunale, e non ricordo di aver mai udito la sua voce oltrepassare per decibel i limiti del garbo, son certo – pur strabuzzando gli occhi – di dare l’idea esatta della caratura morale dell’uomo.
Gentilezza estrema, profonda cultura mai ostentata, memoria innamorata del suo borgo natio, mai uno screzio pretestuoso con nessuno: questo è stato Peppino, che poi interpretava il suo ruolo di preside in modo saggio e antico (ovverosia eterno), ognora conscio del valore didattico della professione docente.
Raggiunto il traguardo della quiescenza, aveva continuato ad essere sé stesso: sorridente e affabile ogni volta che lo incontravi, dispensatore di messaggi positivi sui social – pure in questo risultando esemplare, senza atteggiarsi più di tanto -, animatore del circolo unione con iniziative suggestive e coinvolgenti.
Il giornalista Marino Pagano, presidente del Centro sunnominato, lo ha ricordato con queste toccanti parole: “Quanto dolore per la tua scomparsa, carissimo Peppino Paciullo! Non riusciamo nemmeno ad esprimerlo correttamente, travolti dalla notizia. Uso il plurale perché la tua vita è stata una vita della comunità e nella comunità. Sei stato presidente stimato del Centro Ricerche, sei stato l’amico di tanti di noi. Noi due ci siamo voluti bene, amavo la tua schietta sincerità ed in qualche circostanza ho tanto apprezzato anche un certo tuo amichevole sostegno. Malgrado ci fossimo conosciuti in ambiti diversi, quando tu eri consigliere comunale ed io, non pochi anni fa, giovanissimo giornalista spettatore ai lavori del Consiglio. Sei mancato proprio mentre stiamo celebrando un importante convegno, un momento collettivo di ricerca, di cui sapevi e a proposito di questo impegno, solo pochissimi giorni fa, mi hai e ci hai incoraggiato a portarlo avanti con passione, dispiacuto per non poterci essere. Ed invece oggi sarai assolutamente con noi. A te dedichiamo non solo questa giornata -alle 9 già ci riuniamo di nuovo- ma tutto il convegno stesso. La tua simpatia genuina e travolgente, il tuo affetto puro, la tua amicizia sincera ci accompagneranno sempre“.
Ci univa un rapporto di amicizia e simpatia reciproche, da parte mia verso di lui meritatissime, viceversa le sue più che generose.
Ieri, l’improvvisa, ferale notizia della sua scomparsa. E so già che pure la dura, torva morte avrà trovato l’anima di Peppino colma di cristiana serenità e socratica ironia, e avrà posato la tagliente falce, chiedendosi sgomenta perché…