L’area
di Bitonto? Compromessa da una scissione interna al clan
CONTE-CASSANO, la chiave di lettura delle sparatorie avvenute, in
rapida successione, la scorsa estate.
L’ultimo
rapporto della Direzione antimafia (Dia), reso pubblico qualche
giorno fa, fotografa quella che è stata la realtà criminale dello
Stivale nel secondo semestre del 2015.
E,
passando in rassegna la calda situazione della città di Bari,
analizza, seppur brevemente, quello che accade nell’hinterland del
capoluogo.
In
realtà, si legge nel rapporto, non è cambiato granché rispetto ai
primi sei mesi dell’anno passato, già segnate dalla conflittualità
tra clan per il controllo del mercato della droga.
Anche
se la scissione tra i CONTE e i CASSANO, prima storici alleati contro
i CIPRIANO, è stato un fatto sicuramente significativo.
Certificato,
appunto, da sparatorie a raffica.
Il
primo episodio risale al 29 luglio, quando in via Berlinger, nella
zona 167, vengono sparati colpi di arma da fuoco dopo un inseguimento
tra due scooter. Il 17 agosto, poi, in via Saracino, proiettili sono
sparati dopo un inseguimento tra uno scooter e un’autovettura.
Dopo
24ore, il 18 agosto, nella centralissima via Carlo Rosa, altro
inseguimento tra due moto e altri colpi di arma da fuoco sparati.
Il 24
agosto, infine, dopo l’arresto del presunto boss Giuseppe Cassano,
arrestato mentre girava in città con in possesso una Skorpion,
sempre in pieno centro, in via Gomez, un uomo travisato spara alcuni
colpi nei confronti di un giovane.
Tutti
episodi in serie per un’estate davvero bollente.
Il
report, però, è incompleto, perché non fa riferimento ad altri due
eventi criminosi “autunnali”, sempre a pochissima distanza uno
dall’altro.
Il 15
ottobre, in via Pietro Nenni, viene ferito Giuseppe Antuofermo,
ritenuto da sempre vicinissimo a Conte. Quattro giorni dopo, il 19
ottobre, il dì della festa dei Santi Medici, in via Lazzati altra
sparatoria ai danni di altri due membri del clan Conte: Arcangelo
Vitariello e Vitantonio Tarullo.