La libertà dopo più di centoventi giorni dietro le sbarre. È la tutt’altro che piacevole vicenda vissuta da un bitontino, Pasquale Primo, classe ’93.
Era stato accusato d’aver fatto da complice al cognato nell’attività estorsiva ai danni del proprietario di una stazione di servizio su via Giovinazzo. Una condotta illecita che aveva visto, oltre alla richiesta di grosse cifre di danaro poi incassate, anche minacce e botte riservate alle vittime. I fatti si sersni svolti durante l’ultima settimana dell’agosto dello scorso anno. Una volta verificato il reato compiuto e arrestati dai Carabinieri i colpevoli, si sono spalancate per i due concittadini le porte del carcere. Uno di loro, però, Pasquale Primo, efficacemente difeso dall’avvocato Michele Pasculli, è risultato completamente estraneo al reato di estorsione e, dopo quattro mesi di detenzione, si è visto notificare il dispositivo di sentenza di immediata scarcerazione.