Che la normalità sia riesplosa fra noi, lo confermano tanti dettagli della quotidianità. La fila non rispettata, mascherine e guanti in lattice disseminati ovunque, assembramenti allegramente creati e disperatamente segnalati da pochi che resistono. Insomma, a Bitonto è Pandemia da Coronavirus Fase 225. L’ultima scenetta che conferma quel che stiamo scrivendo, è quella cui abbiamo assistito qualche giorno fa in via Ammiraglio Vacca. Un fanciullo discretamente mal vissuto e corpulento è passato sfrecciando controsenso in sella ad una bici elettrica (la seconda, nel giro di pochi minuti) ed ha sfioranti un anziano passante. Che subito lo ha rampognato urlando: “Uannà, va bell bell (che nulla ha a che vedere con la leggiadria peraltro inesistente dello pseudociclista, ma è una esortazione a tenere una velocità proporzionata al circuito cittadino, ndr)”. All’iniquo rimprovero, il ciclista protervo ha regalato al vento queste parole rigorosamente in vernacolo, levando un braccio per meglio indirizzarle verso il suo obiettivo: “Ma statt citt, tr…”, identificando così il suo interlocutore in un atto di autoerotismo maschile. Ci siamo, è fass boh. Ma, intanto, invece di camminare verso il domani della civiltà, sprofondiamo nell’altro ieri della barbarie.