“Bisogna assolutamente evitare che tornino, come purtroppo sta già succedendo, nelle mani della mafia. Quei beni hanno il grande significato morale di restituire all’uso sociale le ricchezze mafiose, costruite con la violenza e il crimine. Bisogna impegnarci, perché troppi beni, ancora, non sono stati affidati agli enti che ne possono fare richiesta. Parliamo di circa 22mila confische, un numero enorme”.
È l’appello che la deputata Rita Dalla Chiesa (Fi) ha fatto alla camera agli onorevoli colleghi, durante la votazione per l’istituzione della Commissione parlamentare Antimafia, passata con 288 voti a favore, che ora attende l’ok del Senato. Non mancano i problemi: in primis “di personale in Agenzia, su cui sicuramente potremmo intervenire in questa legislatura, con un potenziamento significati. Ma c’è un problema di personale anche nei Comuni, soprattutto quelli piccoli, che spesso non hanno le risorse umane necessarie per i progetti di recupero del bene, né dispongono delle risorse finanziarie indispensabili per le ristrutturazioni dei beni. Il solo volontariato, spesso, non basta. Lo Stato, anche mediante la collaborazione con aziende e fondazioni, e con le risorse comunitarie, potrebbe fornire un grosso contributo sulla parte delle disponibilità finanziarie”. E poi conclude: “Dobbiamo sostenere le associazioni disponibili a recuperare i beni e soprattutto a farli vivere, a restituirli alla società. Sotto forma di asili, centri culturali, caserme, biblioteche, circoli ricreativi, musei, case famiglia”.