Conclusi, ieri mattina, i test di Medicina e Odontoiatria a Bari. Dei circa 3mila studenti che si sono presentati nelle varie sedi universitarie, nello specifico il Policlinico, Giurisprudenza, Lettere, Economia, Scienze politiche e il Campus universitario, molti erano bitontini.
297 più 4 sono i posti disponibili per Medicina, 24 più 1 per Odontoiatria
«Il test era molto difficile –ecco i primi commenti a caldo di una studentessa bitontina- e le domande di biologia erano troppo specifiche. Il test di Medicina era composto da 12 domande di cultura generale, 10 di logica, 18 di biologia, 12 chimica, 8 di matematica e fisica».
«Almeno nella mia aula i controlli sono stati abbastanza rigidi. È strano passare dal preoccuparsi per un compito in classe, laddove avevi sempre modo di recuperare, al non avere più certezze. Spero vada bene».
Studenti e studentesse hanno dovuto superare i controlli con i metal detector, lasciando gli effetti personali in una busta azzurra. All’interno delle aule è stato vietato introdurre cellulari e altri dispositivi elettronici. A coadiuvare lo staff per le verifiche anche alcuni agenti di Polizia.
Un riscontro diverso, invece, è emerso da alcuni studenti.
«Ci sono stati dei candidati –hanno raccontato ai nostri taccuini- che hanno passato i controlli all’entrata in aula anche con mav irregolari o in mancanza di alcuni documenti necessari e indicati nel bando».
O ancora «In un’aula c’era una studentessa alla quale palesemente le suonava qualcosa, forse un telefono, e non è stato preso alcun provvedimento».
Anche quest’anno l’associazione universitaria Link Bari ha protestato davanti a tutte le sedi interessate dal test contro il numero chiuso perché lo reputano un ulteriore fattore di crisi per la sanità italiana.
«Oggi abbiamo manifestato in tutta Italia perché riteniamo sia inaccettabile che venga fatta questa selezione per diventare medico –ha scritto Link Bari in una nota-. Non possiamo permettere che il futuro della nostra sanità e del nostro diritto alla salute venga deciso da delle crocette su dei test».
«Dichiariamo l’emergenza sanitaria perché vengano raddoppiate le borse di specializzazione e vengano fatti investimenti seri sulla qualità della ricerca e in università. Abbiamo bisogno di più medici per poter restituire al paese un diritto alla salute che sia realmente tale».
Oggi molti studenti, tra cui bitontini, saranno impegnati nel test di veterinaria. Nei prossimi giorni si terranno quello dell’area scientifica e di professioni sanitarie, rispettivamente il 6 e l’11 settembre.
Un grande in bocca al lupo va a tutti gli studenti impegnati nei test d’ingresso alle università.