Da Forza Italia Bitonto riceviamo e pubblichiamo.
«Come risponde il sindaco alla preoccupazione di docenti e genitori che l’hanno interpellato via Facebook, chiedendogli spiegazioni per la mancata presentazione di progetti per il bando edilizia scolastica 2018-2020? Inventa scuse, cerca di sviare l’attenzione e snocciola le opere di ordinaria amministrazione effettuate, che hanno riguardato in realtà solo alcuni ambienti di alcuni plessi scolastici della città. La verità è che in molte scuole bitontine ci sono locali inagibili, che impediscono ad esempio l’avvio del servizio di refezione scolastica, o palestre interdette non soltanto agli alunni ma anche alle associazioni sportive locali». Così Forza Italia Bitonto replica al sindaco Michele Abbaticchio, che ha maldigerito la denuncia della mancata presentazione, da parte della sua amministrazione di ‘centro-misto’, di progetti di rifacimento delle scuole cittadine da candidare ai finanziamenti del bando triennale per l’edilizia scolastica.
«Il sindaco sostiene che il Comune di Bitonto non aveva bisogno di presentare progetti, perché ha già reperito altrove i fondi necessari. E allora perché, a due settimane dalla scadenza del bando fissata per il 29 giugno scorso, proprio lui ha inviato una nota (protocollo 24325 del 15.06.2018, in cui tra l’altro si legge: “Al fine di intercettare parte delle ingenti risorse economico – finanziarie necessarie a riscontrare gli
obblighi di legge per la verifica di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici di proprietà, questa
Amministrazione intende partecipare al citato Avviso pubblico regionale e dare formale mandato al
Servizio per i Lavori Pubblici di sottoporre a candidatura alcune proposte progettuali”. E così conclude: “Questo Ente intende chiedere alla Regione Puglia di accordare un congruo termine di proroga dei termini di presentazione delle candidature auspicabilmente non prima del prossimo autunno”) alla Regione Puglia, chiedendo una proroga non concedibile, trattandosi di un bando nazionale? Un maldestro tentativo di rimediare in extremis ad un’inerzia madornale, visto che il bando è stato reso noto alle amministrazioni comunali fin da settembre 2017 e si sono tenuti incontri informativi ai quali ha partecipato anche il Comune di Bitonto. Eppure, in nove mesi, non è stato capace di presentare neppure un solo progetto».
«Secondo il sindaco tutte le scuole di Bitonto, Palombaio e Mariotto sono in perfetto stato di salute e non hanno bisogno di riqualificazione e ristrutturazione? Allora –
dichiarano gli esponenti di Fi Bitonto – venga con una delegazione del nostro partito a fare un sopralluogo nei vari istituti cittadini, a visitare scuola per scuola, plesso per plesso, tutti gli ambienti. E vedremo se davvero non è necessario reperire fondi per assicurare scuole decorose ai nostri studenti!».
«Abbaticchio – attaccano gli azzurri – proclama di utilizzare la sua pagina Facebook per comunicare senza filtri con i cittadini, ma come sua abitudine non si è fatto scrupolo di oscurare i commenti sgraditi di docenti e genitori che gli chiedevano conto di quest’imperdonabile atto di sciatteria amministrativa, manipolando la realtà».
«E poi – aggiungono – cerca di buttarla in polemica, dicendosi vittima degli oppositori. Ma qui non si tratta di disputa partitica, qui c’è un bando pubblico che il Comune di Bitonto ha colpevolmente ignorato. Non siamo in regime di dittatura, non siamo odiatori – come gli fa comodo definire chi lo contesta – ma abbiamo il diritto e il dovere di chiedere spiegazioni a chi governa».
«Abbaticchio la smetta di rigirare la frittata – taglia corto la consigliera comunale Fi Carmela Rossiello – e, invece di puntare il dito contro i presunti haters, chieda scusa ai bitontini per averli esclusi dalla possibilità di accedere ai fondi per l’edilizia scolastica per i prossimi tre anni».
«Ho più volte invocato collaborazione istituzionale sotto la bandiera del bene comune – aggiunge il consigliere regionale Domenico Damascelli – perché le esigenze del territorio vengono prima di ogni spilletta di partito e di ogni ambizione personale, ma è come parlare al vento».