L’associazione di promozione e tutela del patrimonio naturalistico e animale “Murgiae” – sezione E.R.A. di Bitonto, durante le normali attività volontaristiche di monitoraggio del territorio murgiano, volte a salvaguardare un’area spesso interessata da fenomeni di abbandono dei rifiuti o attività improprie nella zona del PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA, in agro Bitonto, in data 28/02/2021 ritrovava una carcassa di cinghiale dilaniata, presumibilmente da animali carnivori. Nelle immediate vicinanze si notavano impronte, verosimilmente riconducibili ad animali di tipo lupoide. Allertato il presidente di sezione, a titolo ricognitivo e al fine di acquisire prove di quanto ipotizzato, si installavano nella zona “Murgia del Ceraso” – c.da Torre Quadra, nell’agro di Bitonto, n. 4 fototrappole ir di tipo Victure Hc300. Nei giorni successivi, si è provveduto a recuperare le stesse e i risultati non sono tardati ad arrivare. Nella notte tra il 6 e 7 marzo, nella suddetta area, la fototrappola n.1 inquadrava il passaggio di n.2 esemplari, verosimilmente riconducibili al tipo lupo.
Questa fotorilevazione, a prova della presenza della specie sulla Murgia è esemplare e si provvede a darne notizia.
Infatti in passato, nella nostra zona, era stata ipotizzata la presenza di tale specie, presumibilmente arrivata fino a noi dall’appennino abruzzese. Spesso, alcune razie erano state compiute nelle masserie circostanti, alcune riprese erano state acquisite, ma questo “esperimento volontario” è la prova che il lupo è vivo e vegeto nella nostra area. “Vicini al territorio altamurano, dove tempo fa erano stati avvistati ben cinque esemplari lupoidi” – spiega il presidente della sezione di Bitonto, dott. Fornelli Fabio- abbiamo sempre messo in conto che la presenza di tale specie non potesse essere improbabile. E’ entusiasmante vedere tale presenza dal vivo, ripresa dal nostro occhio digitale, significa che l’ecosistema, per quanto a volte mal curato e spesso vandalizzato da noi esseri umani, lascia uno spiraglio di speranza e gode di buona salute che va tutelata. La numerosa presenza di cinghiali nella zona murgiana è un ottimo attrattore per un predatore come il lupo” infatti, se da un lato il lupo è una presenza entusiasmante sulla Murgia, bisogna adottare alcuni accorgimenti importanti.
Continua Fornelli: “Intanto non si scateni una vera e propria caccia al lupo. Siamo reduci di uno stereotipo di questo animale davvero distorto rispetto alla realtà. Sia in branco che in solitaria, la specie, per quanto predatoria, non tende ad attaccare l’uomo, anzi, tende ad evitarlo. È una specie tutelata e in fase di ripopolamento e svolge un’importante funzione sociale nel regno animale. Infatti è un così detto regolatore. Capisco che questa presenza, ora pubbilicata, crei scompiglio nei più timorosi, ma non c’è nulla da temere”.
Va da se che l’incontro con questo animale deve essere cauto. Infatti, se mai dovesse incontrarlo, bisogna restare calmi. È vero che tenderà da solo ad evitare l’incontro con l’uomo, ma non dobbiamo scordarci che è un animale selvatico e l’imprevedibilità di alcuni suoi comportamenti va tenuta bene a mente. “Infatti, bisogna restare immobili e allontanarsi cautamente se non dovesse farlo lui (o il branco) e basta fare rumore per allontanarlo”.
Questo lo dicono anche esperti che sulla razza ci passano una vita ad osservarla e studiarla.
Come si legge sul sito della provincia autonoma di Trento (1) “Pur dovendosi considerare il lupo sempre come un animale selvatico dal quale è dunque opportuno mantenersi a distanza, di norma esso, animale schivo ed elusivo di per sé, non attacca l’uomo, non lo riconosce come possibile preda… Pur dovendosi considerare il lupo sempre come un animale selvatico dal quale è dunque opportuno mantenersi a distanza, di norma esso, animale schivo ed elusivo di per sé, non attacca l’uomo, non lo riconosce come possibile preda”.
Diverso è invece l’esaminare il rapporto con la zootecnologia e una terra già abbastanza devastata dalla numerosa presenza di cinghiali (introdotti negli anni ’90 e non autoctoni, reinserimento poi sfuggito di mano).
Che si ricordi, già qualche anno fa, l’ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia, aveva sapientemente avviato una campagna di affido del famoso Pastore Maremmano alle aziende zootecniche e agrotecniche che ne facevano richiesta. Il lupo è un animale molto previdente e tende a schivare lo scontro, specie se di fronte si trova una razza come quella sopracitata.
Si esprime in merito anche l’etologo Enrico Alleva, accademico del Lincei e presidente della Federazione italiana scienze della natura e dell’ambiente, si esprime in merito in un articolo apparso di recente su un articolo del magazine dell’università di Padova (2): “L’Italia rurale, quella dei miei trisavoli, era in grado di trasmettere alle generazioni successive come gestire l’incontro con gli animali e quindi il bambino sapeva, senza bisogno di lezioni, come comportarsi con il lupo… A tale proposito Legambiente ha recentemente fatto un’operazione di antropologia culturale regalando cani maremmani ai pastori per ripristinare una capacità di gestire il lupo”.
“Come associazione di tutela ambientale e animale, in collaborazione con altre associazioni del territorio, viviamo la nostra Murgia quasi quotidianamente, in maniera volontaristica.
Dobbiamo sensibilizzare al rispetto della natura che ci circonda. Come E.R.A. attivi sul territorio nazionale dal 2010 e con una sezione a Bitonto dal gennaio 2021, incassiamo questa bellissima scoperta e abbiamo il dovere di restare a contemplare questo spettacolo della natura, che ancora una volta sa sorprenderci, come una bellissima favola davvero senza preconcetti e stereotipi. E-viva il lupo” conclude sonante il presidente Fornelli.