Poco più di 100mila euro per attività ricreative, ludiche e scolastiche per 20 minori provenienti dal “Maria Cristina di Savoia”.
Lo stabilisce una delibera di giunta di qualche giorno fa, con la quale l’amministrazione di Michele Abbaticchio corre ai ripari dopo l’interruzione del servizio del Centro diurno da parte dell’Azienda servizi alla persona di piazzale Ferdinando di Borbone.
La vicenda nasce a giugno, allorché la struttura diretta da Vito Masciale fa sapere al Comune che dal 1 luglio le attività del Centro sarebbero state momentaneamente sospese “per motivi organizzativi e, in particolare, per l’esigenza di consentire al personale in servizio presso l’ASP di fruire delle ferie residue”.
Con una seconda nota, il 20 settembre, dall’Azienda fanno sapere però che da Palazzo Gentile devono muoversi in un’altra maniera, e quindi “attivare in via provvisoria percorsi alternativi in favore dei minori”, in attesa di un incontro tra la struttura e i sindacati e di risolvere, magari, qualcuno dei grossi problemi che da anni l’attanagliano.
Si tratta di soggetti segnalati dal Tribunale per i minorenni o provenienti da situazioni familiari particolarmente difficili, e quindi più facilmente esposti ad emarginazione e devianza.
Da Corso Vittorio Emanuele, allora, non sono stati a guardare e, vista l’impossibilità di inserire questi 20 giovani in altri Centri diurni, anche su volontà dell’assessore al Welfare Gaetano De Palma, si è deciso di realizzare “interventi in loco, nell’ambito del territorio comunale di residenza dei minori interessati, come evidenziato da puntuale relazione del Servizio Sociale Professionale, agli atti, in concomitanza con l’anno scolastico 2017-18, e devono assicurare il supporto educativo e scolastico, le attività ludico ricreative, il servizio mensa e la regolare frequenza scolastica”. Tutto in connubio, ovviamente, con le altre realtà presenti sul territorio.
E un impegno di spesa di 107mila euro.
Ancora da capire, però, quando e come effettuare gli interventi, e i tempi potrebbero non essere necessariamente brevi.