Osservare il
tramonto riscoprendo il parco naturale Lama Balice, il letto fossile
dell’antico fiume Tiflis, scavato, nel corso dei millenni, dalle acque e dagli
agenti atmosferici che hanno modellato gli strati di roccia calcarea su cui
poggia Bitonto.
E’ quanto organizzato ieri da Inachis, associazione nazionale
di volontariato naturalistico che si
occupa di tutela e di educazione ambientale e che da qualche tempo ha aperto i
battenti anche a Bitonto.
Sotto
la guida di Angela Ciocia, esponente dell’associazione, i partecipanti hanno
potuto osservare da vicino un tesoro di cui la gran parte dei cittadini è
ignara, sebbene sia in bella vista da parte di chi quotidianamente percorre le
strade che costeggiano l’antico corso d’acqua o i ponti che sovrastano la lama.
Un tesoro dall’immenso valore naturalistico grazie alla biodiversità presente
al proprio interno. Mandorli, alberi del noce, cardi, senape e tante altre
varietà di piante affondano le proprie radici al di sotto dei verdi prati della
Lama. Non meno ricca, ma più difficile da vedere, è invece la fauna. Ma
l’importanza dell’area, diventata nel 2007 parco naturale regionale, è anche
nelle tante testimonianze della storia del territorio. Rappresentano infatti un
immenso libro aperto le grotte e gli strati rocciosi risalenti al Cretaceo che
delimitano la lama. A testimoniarne l’età è la scoperta di fossili di rudiste,
antichi molluschi ormai estinti, che dimostrano come la zona fosse un tempo
sommersa dalle acque.
Sempre numerose sono, inoltre, le tracce della presenza umana nel corso dei
millenni. Tracce di una civiltà che si è insediata nel territorio modificandolo
e adattandolo alle proprie esigenze. E spesso, purtroppo, maltrattandolo.
Specialmente negli ultimi decenni, infatti, speculazioni edilizie e inciviltà
hanno colpito duramente la zona non di rado utilizzata come immensa discarica dove
abbandonare ogni sorta di rifiuto.
L’iniziativa è destinata a ripetersi, come assicurano gli organizzatori