Bitonto ha un nuovo Regolamento Edilizio Comunale.
Nei giorni scorsi, la massima assise cittadina, all’unanimità, ha approvato il nuovo strumento urbanistico dell’ente, necessario per individuare le modalità costruttive dell’edificazione urbana nel rispetto della normativa tecnica, igienico-sanitaria, di sicurezza e dell’estetica degli immobili e delle relative pertinenze.
Il R.E.C. bitontino è stato elaborato sullo schema di Regolamento Edilizio Tipo, già approvato cinque anni fa dalla Regione Puglia e in vigore sinora anche nella città dell’olio.
Con legge regionale 2250 del 2017, via Gentile aveva infatti indirizzato a tutte le città pugliesi una versione base per la redazione del regolamento, la cui adozione è stata prevista a livello nazionale con la legge 164 del 2014, la cosiddetta Sblocca Italia.
I comuni avevano dunque tempo sino a fine anno per apportare modifiche o avrebbero dovuto, come avvenuto per Bitonto, recepire lo schema indicato dalla Regione, già all’alba del 2018.
Solo l’anno scorso, Palazzo Gentile ha voluto rimettere mano allo schema per definire un proprio Regolamento Edilizio Comunale.
Il 7 giugno scorso, a pochi giorni dalle elezioni amministrative che avrebbero portato Francesco Paolo Ricci alla guida della città, la giunta dell’ex sindaco Michele Abbaticchio aveva infatti adottato la bozza di R.E.C. predisposta dal Servizio Territorio. La stessa che, tre mesi dopo, l’esecutivo del neo sindaco avrebbe trasmesso agli ordini professionali di ingegneri, architetti e geometri e all’ASL per recepire le osservazioni, allineate ora al testo approvato in Consiglio comunale.
Poche, ma importanti, le novità, illustrate dall’assessore all’Urbanistica Francesco Brandi.
Oltre a stabilire limiti massimi (come quello di un locale cantina o deposito per ogni abitazione), il Regolamento Edilizio Comunale riporta l’esatta elencazione dei volumi tecnici, non conteggiati come volumetria. Vani scala, installazione impianti elettrici o fotovoltaici e opere tecnologiche non saranno computati, ad esempio, nel pagamento di oneri di urbanizzazione, a tutto beneficio delle imprese edili, ma anche degli utenti finali.
Incentivati poi gli interventi per la transizione verde e l’efficientamento energetico degli immobili, grazie ad uno snellimento delle procedure burocratiche.
È il caso, ad esempio, della realizzazione dell’isolamento termico esterno all’edificio, utile per limitare la dispersione di calore.
La proposta sarà infatti sempre accolta, purché il cosiddetto “cappotto” non riduca la larghezza del marciapiede a meno di 90 centimetri. Valutata dall’ufficio, invece, nel caso di maggior restringimento o di presenza di ostacoli (come pali dell’illuminazione pubblica o cabine) che impediscano il passaggio di pedoni o di diversamente abili.
Si tratta di “un punto di equilibrio” e di un modo per “mediare senza ostacolare le varie iniziative”, secondo l’ingegner Giampiero Di Lella, responsabile del Servizio Territorio bitontino, sollecitato dal Partito Democratico ad intervenire presto sul Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), anche alla luce dell’avvio imminente di cantieri pubblici e privati.
Per l’assessore Brandi “è importante che il Comune si sia dotato di questo regolamento, frutto della concertazione con le associazioni tecniche”, che ne discuteranno, il prossimo mercoledì, in un evento aperto alla cittadinanza. “Il R.E.C. – conclude – vuole incentivare il settore dell’edilizia, ma in chiave di maggiore sostenibilità ambientale, e tutelare l’utente finale”.