Puntuale, come ogni 30 dicembre da quel tragico giorno del 2017, si è celebrato ieri a Bitonto il ricordo di Anna Rosa Tarantino, l’anziana sarta uccisa durante uno scontro a fuoco tra clan criminali rivali.
Una partecipazione che, rispetto agli anni precedenti, è stata più ampia. Maggiore soprattutto la presenza di ragazzi, grazie, sicuramente, all’impegno delle scuole e, in particolare, del nuovo presidio scolastico di Libera, inaugurato il 18 dicembre nell’istituto comprensivo Sylos-Don Milani, guidato con mano saggia dalla dirigente professoressa Filomena Bruno.
«Siamo davvero tanti e questa è una grande soddisfazione, in quanto è la prima azione concreta che il presidio mette in atto» è il commento della prof.ssa Annalisa Noviello, referente del presidio.
«Quella di oggi non è solo una giornata di memoria, ma anche di impegno. Non vogliamo dare spazio alla retorica, ma coltivare una memoria viva, presente» aggiunge don Angelo Cassano, referente pugliese di Libera, ribadendo l’importanza del presidio cittadino: «Una risposta importante, perché negli ultimi tempi, sul territorio, ci sono stati segnali di ripresa della presenza delle mafie. È necessario l’impegno di cittadinanza, scuole, parrocchie e di tutta la comunità. Non dobbiamo essere indifferenti ma dobbiamo dare una risposta concreta educativa e culturale, perché a noi non compete la repressione. Quello spetta a magistratura e forze dell’ordine. C’è una cultura mafiosa che fa leva sui giovani. C’è un preoccupante disagio giovanile e su questo dobbiamo lavorare insieme».
Soddisfatto per la maggiore presenza, anche il sindaco Francesco Paolo Ricci: «Vedere tanta gente rende fiduciosi. Sicuramente oggi c’è maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine sul territorio, della magistratura, ma soprattutto c’è una maggiore sensibilizzazione, un maggior senso di responsabilità da parte dei cittadini».
Presente anche il suo predecessore, Michele Abbaticchio, sindaco nei giorni della tragedia e vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, che ribadisce l’importanza del coinvolgimento delle scuole: «L’antimafia sociale deve diventare materia obbligatoria per i nostri ragazzi, come lo è, ad esempio, la storia. E anche per questo è importante la presenza di un presidio di Libera che ha le proprie radici nell’istituzione scolastica».
La partecipazione numerosa, per Mario Marcone, questore vicario di Bari, è la testimonianza di una Bitonto sana: «Siamo qui presenti insieme a voi. Ci sforziamo ogni giorno per rendere migliore la qualità della vita sul territorio. A volte questo non viene percepito, ma vi assicuro che il nostro impegno, insieme a quello delle altre forze dell’ordine, è massimo».
Immancabile, come ogni anno, la presenza di Pinuccio Fazio, il cui figlio Michele, a Bari, subì una sorte identica a quella della sarta bitontina: «Oggi, tutti noi, siamo Anna Rosa Tarantino. Basta guardare le manifestazioni dai balconi. Bisogna scendere in piazza, perché Bitonto non è dalla mafia, ma è di tutti noi».
Emozionante, infine, il momento conclusivo tenutosi nella piazzetta dinanzi alla chiesa di San Silvestro, con la recita di un monologo e la lettura drammatizzata di un racconto da parte di giovani studentesse della scuola media oggi presidio scolastico di Libera, ambedue dedicati alla indimenticata sartina, scritti dalla prof.ssa Angela Aniello e curati dalla prof.ssa Anna Parisi.