L’elenco
è lungo: si va dalle autodichiarazioni al certificato di vedovanza,
passando per quello in vita, di iscrizione alle liste elettorali, di
morte, nascita, residenza, stato di famiglia, e stato libero.
Tutti,
ma rigorosamente tutti, a prova di clic e in formato digitale.
C’è
ancora da attendere qualche giorno (sarebbe già pronta una
conferenza stampa di presentazione), ma anche Palazzo Gentile si
doterà della certificazione di anagrafe e stato civile online, un
ulteriore passo verso quel processo di digitalizzazione da corso
Vittorio Emanuele hanno intrapreso da un paio d’anni.
Accadrà,
infatti, che per alcuni e specifici certificati non sarà più
necessario recarsi e fare code all’ufficio Anagrafe in piazza Cavour,ma sarà sufficiente collegarsi per via telematica con il Comune per
chiedere e ottenere quanto desiderato.
“Con
questo sistema – fanno sapere da Palazzo Gentile – si avrà
un risparmio in termini di costo del lavoro del personale, del
materiale di consumo e delle attrezzature necessarie per il rilascio
dei certificati a sportello, aumentando, di conseguenza, l’efficacia
e l’efficienza degli uffici”.
La
rivoluzione è possibile grazie a “E-gov.ba.it”,
la piattaforma abbracciata dai 28 paesi dell’Area vasta metropoli
Terra di Bari e che consentirà a cittadini e imprese di usufruire di
innovativi servizi online
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/ecco-egov-ba-it-addio-code-all-ufficio-anagrafe-per-i-certificati/7583.htm).
A
Bari tale possibilità è attiva ormai da più di quattro mesi.
Ebbene, fino al 31 gennaio, sono state 2.200 le pratiche online, e i
servizi
più richiesti sono stati la visura della posizione anagrafica, la
richiesta di certificato di stato di famiglia, del certificato di
residenza, del certificato di nascita, la visura della posizione
elettorale, la richiesta del certificato di esistenza in vita e la
compilazione di autodichiarazioni varie.
Non
è tutto.
La
giunta targata Michele Abbaticchio ha deciso, con un apposito atto di
giunta, di
eliminare i diritti di segreteria per i certificati erogati con il
canale telematico (ma si continuerà, comunque, a pagare la marca da
bollo, ndr), “perché
ciò consente di semplificare notevolmente il processo di rilascio,
eliminando la necessità di transazioni monetarie via Internet, i cui
costi a carico del cittadino risulterebbero sproporzionati rispetto
alla cifra da corrispondere”.
Sempre
l’esecutivo cittadino ha stabilito, invece, non soltanto di
confermare gli stessi diritti per le prestazioni rilasciate allo
sportello e via posta, ma di introdurre
una nuova tariffa per il rilascio dei suddetti certificati,
comprensiva di un contributo stampati pari a 24 centesimi.
Nessun
atto punitivo, soltanto “incentivare
il cittadino a utilizzare le nuove tecnologie”,
specificano dal Comune.
E,
in tema di anagrafe digitale, da qualche settimana è già attiva la
Banca dati anagrafica, la possibilità data ai
soggetti pubblici di effettuare processi di controllo di informazioni
anagrafiche in modo digitale e immediato
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/controllo-di-dati-a-portata-di-click-dal-comune-ecco-la-banca-dati-anagrafica/8196.htm).