Un segno più di 350mila euro per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. I soldi? Dal fondo di riserva. Natale con alcune spese in rialzo per il Comune, “costretto”, allora, a far fronte a quell’accantonamento utilizzabile, entro il 31 dicembre di ogni anno, a discrezione della Giunta per far fronte a spese impreviste collegate al bilancio dell’Ente.
Il 19 dicembre accadeva, allora, che dal servizio Tributi facevano sapere che occorrevano 350mila euro per i rifiuti solidi urbani, “nella necessità – si legge – di prevedere la copertura dei costi del servizio di Igiene urbana relativi al 2022 che risultano superiori a quelli preventivati, in considerazione dell’aumento notevole dei costi di selezione e raffinazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata e gli incrementi dei costi del conferimento della frazione secca del rifiuto dovuti al loro conferimento, in svariati periodi dell’anno, in impianti diversi da quello originariamente previsto dall’Ager”. Non è tutto, perché i funzionari precisavano “che il mancato impinguamento del capitolo come richiesto, esporrebbe (avrebbe esposto perché aumento c’è stato, ndr) Palazzo Gentile al danno per mancata copertura della spesa prevista”.
Qualche giorno prima, invece, dal servizio Informatico hanno chiesto 9mila euro utili per istituire un numero verde per adempiere alle disposizioni previste dall’art. 20, commi 1 e 2 della delibera dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) del 18 gennaio, secondo cui “il gestore dell’attività di gestione tariffe e rapporto con gli utenti e il gestore della raccolta e trasporto hanno l’obbligo di disporre di almeno un numero verde totalmente gratuito a cui l’utente può rivolgersi, sia da telefono fisso che da mobile, per richiedere assistenza. 20.2 Il servizio telefonico deve consentire all’utente di richiedere informazioni, segnalare disservizi, prenotare il servizio di ritiro su chiamata, richiedere la riparazione delle attrezzature per la raccolta domiciliare”.