“Ma che fine hanno fatto le 14 palazzine in via Pietro Nenni?”.
Questo giornale telematico se lo chiedeva il 30 gennaio (clicca qui per leggere articolo http://bit.ly/2BDgpBj), allorché cercavamo di capire a che punto (morto?) fossero quegli alloggi popolari nella zona 167 attesi da anni, e lanciati in pompa magna dal sindaco Michele Abbaticchio in piena campagna elettorale.
I lavori sarebbero dovuti iniziare già a luglio, ma così non è stato, e ci avevano detto che “l’Agenzia regionale ha avuto qualche difficoltà con il Genio civile” e che tutto sarebbe cominciato entro il 10 febbraio.
Il 10 febbraio? Ma di quale anno? Ovviamente, è stata un’altra menzogna, una partita di giro bella e buona. Tutto lì, in quella zona periferica, è ancora al palo.
A farlo notare è Antonella Vaccaro, consigliere comunale del Partito democratico, che da mesi sta seguendo la vicenda, cercando di districarsi tra i perché e i per come.
La piddina scrive questo su Facebook: “Come da impegno preso, da ottobre ad oggi non ho mai smesso di chiedere aggiornamenti, un paio di mesi fa circa ho anche fatto un’interrogazione indirizzata all’assessore e all’ufficio tecnico che mi aveva garantito massima disponibilità e soprattutto controllo affinché l’ARCA avviasse (in tempi utili) i lavori.
Stamattina (ieri mattina per chi legge, ndr) mi hanno comunicato che per l’ennesima volta l’avvio ai lavori è stato rimandato al prossimo 26 marzo. Non conosco le ragioni di questo continuo rinvio ma inizio davvero ad essere impaziente. Ho segnato nuovamente in agenda questo impegno e a fine mese verificheremo”.
Il 26 marzo, allora. Sarebbe una specie di regalo di Pasqua, se fosse davvero così.
Per chi si fosse perso le puntate precedenti (qui c’è tutto http://bit.ly/2DVVZZn), quelle di via Nenni sono 14 alloggi popolari con rigoroso risparmio energetico, solare termico, impianto fotovoltaico, isolamento termico elevato e in più le autorimesse sotterranee. E l’ascensore, fondamentale per salire e scendere lungo i sette piani del fabbricato. E Che sorgeranno con il fondamentale contributo dell’Agenzia regionale per la casa e per l’abitare (Arca, ex Iacp).
Queste abitazioni sono attese da oltre 10 anni, e cioè dalla seconda amministrazione targata Nicola Pice (2003-2008) e dai quattro milioni di euro strappati alla Regione per il Piano integrato recupero periferie (Pirp) per lavori che comprendevano gli appartamenti, il recupero di Villa Sylos e la parte esterna della scuola “Rutigliano”.
Seguono, poi, anni di dimenticatoio, ma per fortuna la prima amministrazione dell’attuale inquilino di Palazzo Gentile è riuscita a salvarli.
Altro conto, però, è capire quando vedranno la luce.
E gli alloggi popolari in via Diego Gentile? Vaccaro, poi, sottolinea anche un’altra questione. Lo stato di avanzato degrado e abbandono di alcune palazzine situate in via Ammiraglio Vacca all’imbocco di via Gentile, pienissimo centro della città.
“Vorrei sapere – si domanda sempre su Facebook – se qualcuno ha segnalato le condizioni di questo edificio e, se così non fosse, se il Comune può provvedere a farlo”.