È stata ricordata anche Maria Grazia Cutrone nella serata che Comune di Bitonto e associazione Just Imagine hanno organizzato mercoledì scorso al teatro Traetta, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti della donna.
La serata, dal titolo “Gli occhi delle donne”, è stata dedicata a Santa Scorese, giovanissima attivista cattolica che, il 15 marzo 1991, fu assassinata, a Palo del Colle. Una vittima di femminicidio, come lo è stata la nostra Maria Grazia. Ad ucciderla, un giovane con problemi psichici che, dopo averla perseguitata per tre lunghissimi anni, minacciata più volte di morte se non avesse ceduto alle sue avances e se non avesse rinunciato alla sua forte fede cattolica, dopo aver tentato di abusare sessualmente di lei, la pugnalò 14 volte sotto casa sua.
La sua storia è stata raccontata dal regista Alessandro Piva, con il documentario “Santa subito”, che è stato trasmesso nel corso dell’evento. Film che ha vinto il premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma del 2019. Una toccante testimonianza di una morte annunciata. Quella di Santa, appunto. Perché a nulla servirono le tante denunce e segnalazioni fatte contro quel ragazzo. In un’epoca in cui la legislazione anti-stalking non c’era ancora, Santa fu abbandonata al suo destino, in attesa dell’irreparabile. Condannata prima a tre anni invivibili, senza diritto a camminare libera, ma costantemente accompagnata da amici e parenti. E poi uccisa appena, per l’assassino, si presentò l’occasione. Non potendo averla, il killer era fortemente intenzionato a fare in modo che non Santa non fosse di nessuno. Nemmeno di Dio. Di quel dio verso cui Santa sentiva una fortissima vocazione.
A testimoniare la tragica vicenda, anche Rosa Maria Scorese, che da anni ha tradotto l’enorme dolore per la perdita di una sorella in una battaglia per il diritto delle donne ad essere libere. Insieme a lei, l’avvocata Maria Pia Vigilante, presidente dell’Aps “Giraffa” Onlus. L’incontro è stato introdotto dagli interventi del sindaco Francesco Paolo Ricci e della vicesindaca Marianna Legista.
A moderare, la giornalista Viviana Minervini, presidente di Just Imagine, che, come accennato in apertura, ha ricordato Maria Grazia Cutrone, la ragazza che, il 4 novembre 2016, fu assassinata dal marito con dieci pugnalate durante l’ennesimo litigio. Fu uccisa davanti al figlio di soli quattro anni, vittima, anche lui, di una violenza cieca frutto di una mentalità malata che scambia amore per volontà di possesso.
Ed anche a loro è andato il pensiero degli ospiti. Alle vittime collaterali. A chi rimane, portandosi con sé, a vita, ferite terribili di una violenza che ignora le sue conseguenze.