Il noto urologo di origini bitontine Francesco Paolo Selvaggi è stato insignito a Riccione dal Comitato esecutivo SIU del prestigioso Premio ROTH, il massimo riconoscimento nazionale in ambito urologico.
Queste le sue parole al momento del conseguimento del premio:
“Chiarissimi Colleghi e cari Amici, Leggerò queste poche pagine perché, vinto dall’emozione e dalla commozione, non vorrei dimenticare qualcosa o qualcuno. Innanzitutto permettetemi di ringraziare il Comitato esecutivo della SIU, ed in particolare il prof. Artibani, Segretario Generale, per avermi assegnato il Premio ROTH per il 2021 e il mio allievo prof. Carrieri per la brillante presentazione di una parte del mio impegno scientifico, clinico e chirurgico.
Permettetemi altresì di ringraziare mia moglie Santa: molte cose che ho realizzato nella mia vita in genere e, poi, in quella professionale le devo a lei, alla sua capacità di accoglimento di tante cose, comprese le naturali ansie , alla sua capacità di sostenermi in tutte le difficoltà senza mai interferire in nessuna mia scelta. La disponibilità, che è caratteristica della professione medica, non è possibile se non si ha accanto una moglie o compagna che comprenda. Grazie Santa.
Questo prestigioso Premio che oggi mi avete assegnato vorrei dedicarlo innanzitutto ai miei Pazienti , compresi quelli che tutt’ora seguo, curo ed opero e dai quali ho sempre imparato molto. Mai come in questo momento che vede, nella nostra professione, grandi innovazioni tecnologiche, che ci meravigliano e ci esaltano la Scienza medica richiede, per sua stessa natura, capacità particolarmente umane.
La prima regola, infatti, è che il medico percepisca di non essere soltanto dinanzi ad un organo, e cioè ad una parte del paziente, bensì dinanzi ad una persona che soffre. Winnicott, il grande medico britannico, afferma che riconoscere il malato ci pone “nel ruolo di chi dà una risposta al bisogno, cioè di adattamento, di sollecitudine e di affidabilità; di cura nel senso di prendersi cura“.
FONTE: Giornaledipuglia.com