Tutte le volte che siamo andati ad intervistare la dottoressa Angela Maria Mangini, l’abbiamo sempre trovata al lavoro, persino a tarda sera. Per questo motivo, la dirigente dell’istituto comprensivo Sylos-don Milani era apparsa amareggiata profondamente la scorsa settimana, quando d’improvviso e non per sua volontà era balzata agli onori (!?) della cronaca cittadina e del chiacchiericcio social per una querelle con l’amministrazione sulla palestra da ristrutturare e le eventuali soluzioni tampone. Con la consueta onestà e col garbo che la contraddistinguono, nonostante la rabbia, per più di due ore ci illustrò i termini tutt’altro che entusiasmanti della questione, facendoci visitare pure la palestra, in condizioni disastrose dal gennaio 2017. Solai sbriciolati, condutture arrugginite, finestre rotte, muri affumicati, addirittura nidi di colombi che adornano di guano il parquet. Il tutto da 22 mesi quasi, senza che nessuno avesse davvero messo mano per risolvere il gravissimo problema. Perciò stucchevole, se non infantile, appare il reiterare la polemica da parte degli interlocutori del Palazzo. E, allora, pubblichiamo di seguito tutta la cronistoria di quel che è accaduto, che la dirigente scolastica ricostruisce, documenti protocollati alla mano. Dunque, la palestra della sede centrale risulta inagibile sin dal 20 gennaio 2017, con ordinanza del sindaco per gravi danni strutturali causati dalle notevoli nevicate che hanno interessato il nostro Comune nei giorni 6,7 e 8 gennaio 2017 e successive gelate notturne e che un successivo incendio sviluppatosi alle ore 00.30 del 10 agosto 2017 ha ulteriormente danneggiato la struttura che attualmente versa in stato di totale degrado. Senza che mai fosse pervenuta alla preside la benché minima comunicazione e o richiesta di consenso – è bene tenere a mente questo dettaglio, cruciale nella questione – al riguardo neanche in maniera informale e interlocutoria, in data 13 settembre 2018 è pervenuta la nota del Comune di Bitonto in cui si comunica che “in considerazione della non agibilità della palestra del Suo Istituto scolastico (lavori edili a tutt’oggi neanche programmati malgrado le continue e ripetute sollecitazioni e richieste di attivazione dei lavori di ristrutturazione da parte della dottoressa Mangini, ndr) per i danni causati dalle nevicate che hanno interessato il nostro Comune i giorni 6-7 e 8 gennaio 2017, questa Amministrazione comunale ha inteso assicurare le attività curriculari di scienze motorie agli studenti dell’Istituto Comprensivo “C.Sylos”, individuando come soluzione alternativa e temporanea l’uso della struttura comunale “P. Borsellino- in via del Petto”. Questa nota del Comune era stata preceduta dalla mail del 3 settembre inviata dall’assessore alla P.I. Avv. Angela Saracino, che testualmente riportava “secondo le indicazioni del Sindaco, sono lieta di comunicarle che con delibera del 30 settembre 2018, l’amministrazione comunale ha autorizzato l’utilizzo, da parte degli alunni della scuola secondaria di primo grado, del centro sportivo Paolo Borsellino, per lo svolgimento delle ore di educazione mnotoria disponendo, altresì, sempre a carico del Comune, l’apposito servizio di trasporto degli alunni. Per elidenti ragioni logistiche si chiede di voler far svolgere le due ore settimanali in un’unica soluzione continuativa”. L’annuncio del trasporto degli alunni della scuola Sylos era già stato pubblicato sulla pagina Facebook del Sindaco dì Bitonto ed era apparso sulla nostra testata in data 1 settembre 2018, “scavalcando ed eludendo la figura del Dirigente Scolastico, preposto al vertice e legale rappresentante della Istituzione Scolastica, e che, ai sensi della vigente normativa, ne assicura la gestione unitaria con autonomi poteri di direzione nel rispetto degli organi Collegiali della scuola”, rimarca la preside. “La complessa organizzazione delle attività didattiche della scuola secondaria di 1° grado – prosegue – e, dell’orario scolastico che coinvolge 74 docenti, di cui ben sette in servizio anche presso altre scuole di titolarità, è stata avviata sin dal precedente anno scolastico (giugno) e definita e comunicata anche alle altre scuole che a loro volta hanno pianificato le attività scolastiche di loro pertinenza, sin dal mese di luglio. Pertanto, attualmente, risulta impossibile qualsivoglia cambio che inevitabilmente, con effetto domino, comporterebbe uno stravolgimento di tutto l’orario didattico funzionale alle diverse discipline di insegnamento, se si dovessero accorpare le due ore di educazione fisica delle 30 classi della scuola secondaria di primo grado”. “Nella nostra scuola – prosegue la disamina – sono attive 30 classi (10 corsi) e, nel corrente anno scolastico, risultano iscritti e frequentanti 767 alunni di cui 26 alunni diversamente abili (9 alunni con situazione di particolare gravità) e, quindi, non vi è chi non veda che vi sono una serie di ragioni ostative legate alla sicurezza di alunni ed insegnanti durante un’attività condotta in ambienti non gestiti e controllati dalla Scuola, a cui si aggiunge il tragitto da compiere durante il trasporto su bus, anche gli annunciati “accompagnatori sociali a supporto dei docenti durante il viaggio urbano”, non avrebbero competenze di responsabilità nei confronti di alunni e docenti durante le ore di attività motoria e, forse, neanche durante il trasporto urbano, specie in presenza di alunni con gravi disabilità. Per tutte queste ragioni, massime la sicurezza dei nostri utenti, il Consiglio di Istituto dell’I.C. Sylos ha deliberato di non poter, nel corrente anno scolastico, mettere in atto la decisione dell’amministrazione Comunale di utilizzare la struttura comunale “P. Borsellino” in via del Petto come soluzione alternativa e temporale accorpando, all’avvio dell’anno scolastico, le ore di educazione fisica al fine di consentire lo svolgimento dell’attività didattica. Se l’amministrazione, consapevole dei reali tempi di ripristino della palestra, avesse voluto offrire una soluzione alternativa, avrebbe dovuto concordare con congruo anticipo tempi e modalità di svolgimento dell’attività con la dirigenza”, osserva la dirigente. “Peraltro, già al diffondersi della notizia sui social e sugli organi di stampa, molti genitori degli alunni frequentanti (e addirittura anche dei futuri probabili alunni), in forma interlocutoria, hanno espresso timori per questa eventuale soluzione alternativa. Allo stato attuale, ritiene inattuabile la proposta di cui all’oggetto. Pertanto, si rimane in attesa dell’avvio e del completamenti dei lavori che, come si è appreso, sempre dalla stampa locale e non da comunicazioni ufficiali inviate alla Istituzione scolastica, non dovrebbero tardare e non dovrebbero durare a lungo visto che “non essendo elevata la somma tutto dorrebbe compiersi entro tre mesi da quando viene pubblicato l’appalto”. La scuola continuerà ad assicurare l’attività motoria degli alunni negli spazi esterni e nelle aule didattiche con strategie metodologiche, come si é fatto sin dall’inizio dell’emergenza organizzando un orario interno funzionale ed efficace. Tale proposta sarebbe potuta essere presa in considerazione qualora fosse stata comunicata in tempi coerenti con la predisposizione dell’organizzazione dell’ anno scolastico, quindi entro il mese di novembre, quando già si pongono le basi per una corretta ed efficiente organizzazione dell’anno scolastico successivo. Tanto nell’ottica e a salvaguardia del principio della trasparenza amministrativa, dei corretti e responsabili rapporti con l’utenza e con il personale scolastico e a garanzia dei principi di lealtà, correttezza e di collaborazione tra Pubbliche Amministrazioni, che nei caso di specie, non sembrano essere stati adeguatamente rispettati”, conclude Angela Maria Mangini.