Era uscito, qualche giorno
fa, per la sua consueta passeggiata mattutina l’anziano signore che un po’
tutti riconoscono per strada per le sue improrogabili abitudini.
Infatti, ogni mattina è
solito recarsi a quella bancarella in piazza, negozio e panificio di fiducia
con la lista della spesa che accuratamente gli scrive la sua mogliettina.
Fin qui, nulla di strano.
Quella mattina sarebbe stata diversa dalle altre e sarebbe tornato a casa con
un nuovo racconto.
Bitonto, ormai, la conosce
come le sue tasche quell’anziano signore, ma ha ancora il coraggio di stupirsi
per quel che la caratterizza. Ad attirare la sua attenzione non fu un piccolo
cantiere –si sa come sono i nonni, sosterebbero lì davanti per ore dispensando
consigli agli operai anche se in materia, magari, non sanno nulla-, ma del
verde sui marciapiedi in via Bovio e Santoro.
Per quanto gli risultò
possibile, si chinò per cogliere quelle foglie sporche e capire a quale pianta
appartenessero. Non dimentichiamo anche il pollice verde dei nonni.
Perplesso, esclamò tra sé in
dialetto bitontino: “Vuoi vedere che se proseguo più in là trovo le cicorie e
un po’ di rucola? E io che mi rammarico per i lontani tempi in cui andavo sulla
Murgia a cercarle!”
Eppure, quell’erbaccia
–perché così può definirsi- gli diceva qualcosa. Continuò a camminare,
perplesso, per la sua strada fantasticando su quando, per conquistar sua
moglie, le disse che lei era come un fiore cresciuto su cemento, raro e
candido. Era una di quelle frasi che ascoltò in radio, ma mai c’aveva creduto
così tanto nel suo fare poetico.
Quella mattina, nel
ripensarci vedendo quell’erbaccia sui marciapedi non potette far altro che
ridere e l’amaro suono che emettevano le sue labbra attirò un suo compagno,
seduto a un bar a leggere un giornale.
Gli raccontò del perché
stesse ridendo e il suo compagno, con leggera sufficienza, gli disse che non
era una cosa così tanto strana e che ormai non era più divertente per lui.
Bitonto ne è piena di marciapiedi così, persino quelli delle sue frazioni si
sapeva fossero decorati da erbacce o, anche, le chianche davanti alla
meravigliosa Cattedrale.
Il vecchietto amico
s’abbassò gli occhiali e pose sul tavolo il giornale. Concluse il suo discorso
con tono saccente: “L’altro giorno pulì il marciapiede di casa mia, devi vedere
come splende. Se mi mettessi io con forbici e attrezzi a ripulire la viuzze
della città, pure il Sindaco mi verrebbe a ringraziare”.
Era quasi mezzogiorno e la
consueta passeggiata del nostro anziano signore doveva concludersi, la moglie
“aveva buttato la pasta”. Allora, salutò il suo compagno, che, riposando lo
sguardo sul giornale, aggiunse: “Dicono che hanno i soldi per ripulire le
piazze di Bitonto, vedremo. Magari uno sguardo ai marciapiedi e al resto della
città calerà. Per il momento, stai sereno, amico mio”.