In occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza, che si celebra il 3 ottobre, il Centro di seconda accoglienza per persone migranti (nodo della rete SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione), gestito per il Comune di Bitonto dalla cooperativa Auxilium, organizza una serata dedicata ai viaggi della speranza e alla commemorazione delle decine di migliaia di persone in fuga da miseria, guerra e violenza, che sono morte in questi anni nel tentativo di raggiungere l’Europa.
L’appuntamento è alle ore 18 nella Sala degli Specchi a Palazzo di Città.
La serata, dopo i saluti istituzionali, sarà aperta dalla proiezione del cortometraggio “Borges” di Andrea Cramarossa.
Girato tra il 2022 e il 2023 ha per protagonisti tre ragazzi maliani, ospiti, ai tempi, del CARA di Bari-Palese, allora gestito dalla cooperativa Auxilium. Il cortometraggio – realizzato da Teatro delle Bambole in collaborazione con la Casa delle Culture di Bari – nel tempo ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali.
Al termine del cortometraggio è prevista la testimonianza del lungo e drammatico viaggio verso l’Italia di una ragazza del Camerun e di suo marito, oggi ospiti del SAI di Bitonto, dove attualmente vivono 78 persone migranti, che stanno ultimando il loro percorso di integrazione. Tra loro ci sono 18 nuclei familiari con 30 minori.
La serata si chiuderà con la presentazione dei risultati di “Oggi sono…io”, il progetto di musicoterapia di gruppo e propedeutica musicale che ha coinvolto da giugno a settembre bambini e ragazzi delle famiglie ospiti del SAI.
La Giornata della Memoria e dell’Accoglienza è stata istituita nel 2016 per commemorare le 368 vittime del naufragio avvenuto nella notte del 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa.
“Fare memoria e mantenere vivo il ricordo delle vittime di quel tragico giorno e dei tanti altri che ne sono seguiti è un dovere civile – spiegano i responsabili del SAI di Bitonto. Da allora, infatti, sono morte nel Mediterraneo trentamila persone e probabilmente il doppio (secondo l’ONU) sono morte durante i viaggi nel deserto. Un numero impressionante di bambini, donne e uomini, relegati troppo spesso all’oblio dell’indifferenza. Non si può morire di speranza e il SAI di Bitonto con questa serata vuole comunicare che un’accoglienza dal volto umano, reale, ordinata e trasparente è possibile”.