Chissà cosa avrà pensato di lassù il Sommo Dante Alighieri, vedendo conferire al Vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, il Premio Internazionale Bonifacio VIII “… per una cultura della Pace” Città di Anagni XIII edizione 2015.
Sia ben chiaro, il “nostro” Ciccio non c’entra nulla, perché le motivazioni del prestigioso riconoscimento sono più che acconcie, dal momento che si ricorda il pontefice quale creatore del primo Giubileo della storia della Cristianità, che ha consegnato all’umanità un’importante occasione di riflessione spirituale e di perdono, esaltando il valore della pace.
Durante la cerimonia presieduta dal cardinale Josè Sartiava Martins, Prefetto Em. della Congregazione delle Cause dei Santi e Presidente onorario dell’Accademia Bonifaciana, alla presenza di ospiti d’onore ed insigniti: il cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi e il sen. Filippo Bubbico, vice ministro dell’Interno, l’ex parroco rettore della Basilica pontificia Santi Medici di Bitonto ha ricevuto una pregevole opera scultore del maestro Egidio Ambrosetti.
Tuttavia, le perplessità del “ghibellin fuggiasco” sul cardinale Benedetto Cajetani, che spesso confuse potere spirituale con quello temporale (erano i tempi, si dirà), al punto tale da fargli tuonare che il Vaticano fosse “là dove Cristo tutto dì si merca” e la tomba di Pietro fosse ridotta a “cloaca“.
Ma, bando alle ciance letterarie e auguri al vescovo di Cassano all’Ionio, che nell’albo d’oro dell’evento può vantare fra i suoi predecessori persino un tale San Giovanni Paolo II…