Domenica 25 giugno si è svolto a Chieti il XXIV cammino nazionale delle confraternite italiane incentrato sul tema “Società e famiglia – il ruolo e il contributo formativo delle confraternite”. Migliaia di confratelli provenienti da tutte le regioni d’Italia con i caratteristici abiti tradizionali, le insegne e gli stendardi si sono riversati per le vie della città abruzzese per testimoniare la loro fede e l’impegno nella vita della Chiesa. Da Bitonto (città dalla ricca tradizione confraternale, con circa 23 confraternite e pie associazioni attive) hanno partecipato al cammino la Confraternita di San Michele Arcangelo, la Confraternita Monte dei Morti della Misericordia e l’Arciconfraternita del SS. Rosario, da anni impegnata nel promuovere momenti di fraternità e preghiera e instaurare scambi culturali con altre realtà confraternali. Dopo il raduno e la registrazione iniziali presso l’Anfiteatro “La Civitella”, alle ore 10.00 è iniziato il cammino di preghiera in pellegrinaggio verso la Cattedrale di San Giustino, dove alle ore 11.30 S.E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto e Presidente della Conferenza Episcopale Abruzzo-Molise ha celebrato la Messa Solenne. Nel corso della sua omelia, l’Arcivescovo ha presentato e offerto a tutti i fedeli i 4 pilastri su cui deve basarsi l’attività delle confraternite: la fede, che va nutrita con l’ascolto della Parola di Dio e coltivando la vita spirituale all’interno di ciascun sodalizio; la comunione nella Chiesa con tutti i confratelli, i sacerdoti e i Vescovi, indispensabile per vivere l’appartenenza piena e fedele alla Chiesa e per collaborare, nella carità e nella gioia, con tutte le componenti della comunità ecclesiale. Dalla comunione con l’altro scaturisce il mettersi al servizio dei fratelli bisognosi, dei poveri e dei sofferenti perché “chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt 10,32) al centro del messaggio evangelico della XII Domenica del Tempo Ordinario. Infine, la missione: essere testimoni della speranza del Regno, annunciatori con la parola e con la vita della bellezza di Dio, costruttori di pace e di amore tra gli uomini. Un impegno forte che chiama a raccolta ancora oggi, nel terzo millennio, tutte le confraternite italiane, consapevoli di “essere nel mondo, ma di tendere al cielo”.