Ieri, il bitontino Pasquale Palmieri ha spento la sua 106ª candelina e, felice, ci ha raccontato la sua storia.
Un nonno ne ha sempre una da raccontare insieme ad una canzonetta da cantare. Certi angoli della mente non sono mai troppo bui quando un sorriso e tanta gioia mettono in moto i pensieri.
Circondato dai suoi affetti sinceri, Pasquale scherza sulla sua veneranda età dicendo, inizialmente, di non sapere nulla.
«Sono nato il 18 settembre del 1909. Sono stato chiamato due volte in guerra. Dalla Germania mi hanno spostato in Sardegna, dove son rimasto per tre anni a La Maddalena. Poi, son tornato a casa».
Sulla fine di una guerra, una canzoncina. Quasi a voler spegnere il rumore dei fucili con la gioia di un motivetto.
«Ho sette figli, due femmine e cinque maschi: Domenico, Maria, Vincenzo, Vito, Francesco, Nella e Nino. Poi, ho 19 nipoti e 9 pronipoti».
La famiglia di Pasquale è numerosa e nel suo cuore un grande spazio è riservato alla sua amata, purtroppo defunta, moglie Giovanna Fallacara.
Il tempo passa e tutti, o quasi, bramerebbero l’immortalità. 106 di storia, amore,salute e sacrifici. Tutti i nonni hanno un “segreto della buona vita” e quello di Pasquale è mangiare verdura di campagna.
«Fino a 101 anni sono andato in campagna e in guerra, quando si aveva fame, dovevi per forza cucinare quello che trovavi, anche l’erbetta».
Ancora cento di questi giorni, caro Pasquale.