“Bene ha fatto il Presidente Emiliano ad invocare l’intervento del Governo per accelerare le procedure degli abbattimenti. Il batterio della xylella non si ferma ad ascoltare le chiacchiere di santoni e nullafacenti ma avanza inesorabile verso la provincia di Bari, cuore dell’olivicoltura pugliese e nazionale. Bisogna intervenire in maniera decisa, ma purtroppo dolorosa, perché la situazione è ormai diventata insostenibile”.
Così il Presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, Gennaro Sicolo, ha commentato stamattina a Bari, durante il convegno “Le sfide dell’olivicoltura pugliese”, l’annosa questione xylella che sta mettendo in ginocchio gli uliveti pugliesi.
“Nonostante l’assenza di un Governo centrale nel pieno delle proprie funzioni è necessaria l’attivazione di tavoli di natura tecnica in grado di selezionare gli strumenti più importanti per far ripartire l’economia olivicola pugliese”, ha sottolineato Sicolo.
“Si proceda con l’applicazione rigorosa delle misure di emergenza adottate sia dall’Unione Europea, sia dal recente Decreto Martina, si attivino misure specifiche del Piano Olivicolo Nazionale e si faccia di tutto per sbloccare il sistema di aiuti previsto dalle norme europee per i costi legati alla prevenzione, al controllo e all’eradicazione e per indennizzare i relativi danni che sono stati causati”, ha continuato Sicolo.
“Perché le Istituzioni non intervengono con la stessa rapidità con la quale hanno dato prova di operare, anche di recente, in altri comparti produttivi? – ha rimarcato Sicolo -. Ho l’impressione che ci sia stata finora poca sensibilità nei confronti dell’olivicoltura e l’Unione europea non ha attivato tutte quelle garanzie e quelle reti di sicurezza che invece sono state messe a disposizione in altre circostanze”.
“La filiera dell’olio di oliva italiano ha la necessità urgente di poter contare su una Puglia olivicola forte, non possiamo più aspettare: attendere significa consentire al batterio di avanzare ancora e compromettere il futuro dell’olivicoltura nazionale – ha concluso il Presidente del CNO -. È inutile e dannoso perdere ancora tempo, abbiamo il dovere di agire per tutelare centinaia di migliaia di aziende agricole e di famiglie che vivono di olivicoltura”.