«… e con donno Gianni insieme n’andò alla fiera di Bitonto, né mai più di tal servigio il richiese»
E pure il buon Boccaccio ne ha fatto vanto in una famosa novella del Decameron.
Così pare che la nostra amata villa, un tempo di demanio dell’abbazia Di San Leone fosse in origine luogo di collocamento della omonima fiera, che si disloca tutt’oggi ogni 6 di Aprile.
E pare pure che si trattasse all’epoca di una vera e propria esposizione delle nostre amate olive, come fosse una sorta di commemorazione al nostro prodotto tipico, corteggiato da tutto lo Stivale.
Sebbene fosse nata come una piazza alberata, è stata poi recintata fino a diventare il giardino sicuro di decine di generazioni che da sempre danno voce e colore alla maestosa gabbia di pini che complice e silenziosa conserva i segreti di tutti gli innamorati e, se quelle chiome e quelle panchine avessero voce, parlerebbero d’amore e racconterebbero al mondo di baci appassionati, di promesse al vento e pure di lacrime asciugate al sole.
Se avessero un viso sarebbe quello sudato e sorridente dei bambini e se avessero le braccia sarebbero quelle dei nonni che portano i nipotini a passeggiare ma, hanno solo tronchi possenti e foglie impertinenti che si posano qua e là dove le porta il vento…