Il fumo, la gente che corre, le sirene e non si capisce bene perché.
Ti vedi quasi travolta, pensi al peggio. L’unica cosa che importa è mettere in salvo la famiglia.
Una questione di attimi e la nostra concittadina Luna Sicolo si è trovata a nel bel mezzo dell’attentato di ieri sera a Bruxelles, nei pressi della stazione centrale della capitale belga.
«È stato terribile. Abbiamo avuto paura di morire. Eravamo in piazza con il gruppo di laureandi e la mia famiglia, mio marito e i miei bambini di 5 e 7 anni, quando abbiamo visto una enorme folla di gente venirci incontro – dichiara ai nostri taccuini Luna -. Non riuscivamo a capire cosa stesse accadendo, ma l’istinto ci ha portati a cercare un riparo e ci siamo persi tutti: io con la mia bambina più piccola e la mia collega Marianna in un ristorante in un piano interrato. Vicino a me non vedevo più nè mio marito, nè mio figlio: è stato un grande momento di panico».
«Ci siamo ritrovati tutti quanti in hotel poco tempo dopo, ma siamo spaventatissimi e si sentono ancora sirene e allarmi in lontananza. Non è più possibile viaggiare, mettendo in valigia sogni e speranze per una laurea da conseguire, e vivere al contempo con l’incertezza di poter tornare a casa sani e salvi», conclude Luna.
Intanto, speriamo che la situazione domani almeno si plachi per consentire alla giovane bitontina di conseguire la sua terza laurea alla Université européenne “Jean Monnet”.