Lo scorso gennaio è
stato varato il testo unico per le società a partecipazione pubblica: «Il Consiglio dei Ministri dapprima dimenticò
le società Gal e le società per la gestione dei Patti territoriali, inserite
poi nel testo definitivo del 10 agosto scorso che legittima gli Enti locali a
costituire i Gal in forma societaria», ha chiarito ad inizio discussione il
segretario, Salvatore Bonasia.
Esattamente, perché al
centro del dibattito del consiglio comunale di ieri c’è stata l’approvazione per la partecipazione del Comune di Bitonto all’Avviso pubblico riguardante il programma di sviluppo rurale 2014-2010della Regione Puglia a cui
parteciperà il nuovo Gal territoriale.
I dettagli tecnici
continuano da parte di Bonasia: «Oggi non
andiamo a costituire la nuova forma societaria del Gal, il consiglio voterà se inserirsi nel partenariato
pubblico-privato nel momento in cui la Regione riterrà meritevole di
approvazione la proposta territoriale». Gli fa eco anche il sindaco, Michele Abbaticchio, che spiega: «Oggi scegliamo se aderire al comitato di
gestione del Gal poiché senza il nostro supporto non possono aderire al Piano
di Sviluppo Locale. In una seconda fase
valuteremo l’adesione alla costituzione del soggetto partecipato».
Ed aggiunge le sue ragioni:
una di natura politica – “La scelta dell’assessorato regionale
di gestire gli importi alle imprese Gal, ridurre la partecipazione degli Enti,
per evitare condizionamento da parte delle amministrazioni” -, l’altra di natura amministrativa – “La partecipazione di altri entri pubblici e
ordini professionali è stato introdotto come criterio di premialità e di
punteggio: si ridurrà il numero dei Gal, accorpandoli: a Bitonto si aggiungerà
Binetto, Grumo e Palo oltre alle già esistenti Giovinazzo e Terlizzi”.
«A noi oggi viene sottoposto un
atto ibrido dal piano amministrativo (per giunta firmato da un tecnico laureato
in informatica) che si ferma a metà strada, ma esprime una volontà precisa di
inserirsi nella società tanto che tra gli allegati troviamo una bozza dello
statuto – ha tuonato
subito Franco Natilla (Pd) -. Nel momento in cui si prefigura quello che
potrebbe essere il futuro, non si dice
nulla di ciò che è stato, cosa accade alla vecchia società? Siamo sicuri
che l’atto non sia in contrasto con la legge vigente?».
Al
consigliere s’aggiungono le perplessità di Francesco
Ricci (Pd): «Ho chiesto più volte che
il nostro referente comunale all’interno del Gal venisse in aula a relazionare
sulle attività, senza sottoporsi a nessun fuoco incrociato, ma il mio invito
non è mai stato accolto. Si sta partendo con il piede sbagliato: i soggetti privati
del comitato promotore come hanno saputo che si stava costituendo questo
gruppo?».
Il sindaco
ha affermato che ci sono stati incontri pubblici, ma Ricci ha replicato dicendo
che questi non siano stati sufficientemente pubblicizzati, anzi «al momento questi presentano solo nove
soggetti, di cui quattro svolgono stesse funzioni – e aggiunge-: l’assessore
all’Agricoltura (Domenico Incantalupo, ndr) dov’è? E il personale che fine fa? Perché l’esigenza di un nuovo Gal?
I nuovi comuni non potevano aderire al vecchio? (stesso dubbio sollevato,
poi, da Franco Mundo – PSI, ndr) Solo
un’autolesionista non alzerebbe la mano quando c’è la probabilità di avere dei
soldi con una ricaduta nella propria città, noi però volevamo essere aggiornati sulle
attività del Gal e le nostre speranze sono state disattese», conclude l’avvocato.
«Sono d’accordo sullo spirito del
provvedimento – affermaDomenico Damascelli (Forza Italia) -. Dal punto di vista politico già dal 2008
sono promotore di questa realtà e al tempo il provvedimento elaborato in
consiglio portò nel nostro territorio 19 milioni di euro. La gestione
successiva, però, fu negativa e non s’è portata avanti la promozione del
territorio, ma solo interessi personali: è
stato uno dei Gal più chiacchierati di Puglia, un’agenzia di collocamento per gli amici degli amici. Voterò
favorevolmente, ma chiediamo il massimo della trasparenza».
Ma la
discussione, già di per sé accesa, viene alimentata dall’affermazione di Giuseppe Maiorano (Gruppo Intini), che
in dichiarazione di voto esprime il suo essere favorevole, ricordando che è
stato tra i soci promotori del Gal
Fior d’Olivi e che «sarebbe sciocco
votare negativamente ad un atto di partecipazione che avrà chiara ricaduta sul
territorio».
Il passo
un po’ ingenuo lo fa finire nella morsa di Natilla e Ricci. «Il mio intervento non era di carattere politico», afferma il
primo e il secondo aggiunge: «Faccio una
mozione, le dichiarazioni di Maiorano fanno pensare ad un interesse privato, per
questo chiedo se il consigliere può ancora partecipare o forse è il caso che
esca dall’aula». Ma Maiorano risponde:«Credo che il voto dipenda dalla mia coscienza. Quando mi sono insediato mi
sono dimesso dal Gal e ho chiesto al segretario se ci fossero ulteriori
incompatibilità nel firmare gli atti».
La
discussione, alla fine si conclude con un chiarimento tra Ricci e Maiorano che
si sono reciprocamente chiesti scusa per i toni utilizzati nell’assise.
È infine,
ancora una volta, il segretario a dare risposte ai consiglieri: «La proposta di delibera si inserisce in
materia di fondi strutturali, per questo a rispondere è l’Unità Organizzativa
Autonoma che fa capo al dott. Andrea Foti, in sua assenza, e in assenza della
dott.ssa Capaldi, è scattato l’intervento della dott.ssa Scattone che ha sì
competenze informatiche, ma anche competenze che attengono a funzionario
amministrativo. La proposta, tra l’altro, ha visto il mio coinvolgimento perché,
benché sembrasse semplice, non lo è stato affatto. Ora entro il 22 marzo 2017 ci sarà una nuova verifica delle società
partecipate: dovremo dismettere le quote (indipendentemente dal futuro del Gal)
delle vecchie per evitare “doppioni” e questo meccanismo entrerà a regime entro
il 31 di ogni anno. Per quanto riguarda il vecchio Gal, invece, non poteva
presentarsi perché non sarebbe stato garantita l’acquisizione di un punteggio
competitivo».
Il momento della votazione.
La
maggioranza partecipa al voto con otto consiglieri (Ricatti, Valeriano, Modugno
(Sel); Ciccarone e Masciale (P. Comune); Febbrile, Patierno e Carelli
(Indipendenti) e il sindaco. Assenti nella maggioranza i consiglieri Pafetta
(Idv); Cuoccio e Lozito (Giov. Abbaticchio); D’Acciò (C. Dem) – che lascia l’aula
per manifestazione di interesse del figlio alla società -; Schettini
(Laboratorio).
Nonostante
l’assenza, quindi, di quattro gruppi consiliari, il provvedimento passa all’unanimità con il sostegno della minoranza:
Damascelli, Farella, Toscano e Maiorano (13 in totale).
Gli
ulteriori assenti al voto sono stati Mundo – uscito per manifestazione di
interesse del parente Gennaro Sicolo, presidente di un consorzio di categoria
agricola – e Gala (PSI); Ricci e Natilla (Pd); Labianca e Rossiello.