DI MADDALENA COVIELLO
In questi mesi di Pandemia hanno svolto un ruolo di rilievo nel fornire soccorsi di prima necessità, e non solo, i volontari dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato Bitonto – Terlizzi Sezione Gruppo Civile Protezione Italiana. Per questo motivo i volontari: Andrea Cipriani, Berardino Pappagallo, Nicola Tangari, Lorenzo Iuso, Mario Dell’Aquila e Rosanna Giancaspro sono stati premiati al merito dal Presidente della Repubblica. Altre abilità si sono connesse alla capacità di far adempiere la popolazione alle prescrizioni nazionali per la prevenzione e cura dell’emergenza nazionale e internazionale attraverso un importante ruolo d’informazione, supporto e assistenza alla popolazione, sapendo fronteggiare atti di violenza, resistenza e indisponenza alle norme, ma confrontandosi anche con l’educazione, la civiltà e il rispetto per il corpo della Polizia di Stato per molti cittadini con buon senso. Questo lavoro è stato svolto per l’intero arco della Pandemia a oggi dal prezioso contributo dei Capi Coordinatori Rosalba Lamargese, Giuseppe Carnicelli, Enzo Ricci coadiuvati dalla disponibilità senza riserve dei volontari: Giuseppe Stellacci, Maddalena Coviello, Francesco Natale, Gabriele Fiorentino, Vito Schiavino, Gaetano Minenna principalmente per molte ore a confronto e come ausilio indispensabile a supplire le forze dei principali volontari. Ci sono molti altri nomi che fanno parte di questo nucleo e che hanno dato un sostegno notevole nei tempi prepandemia. Tanti nuovi volontari appena giunti nel gruppo che si stanno impegnando per questa emergenza, si ringraziano.
Importante nel Gruppo Cinofili il contributo dato da Giacò Giuseppe e Nicola Capaldi, i quali hanno saputo infondere all’intero gruppo lo spirito e passione per le attività e le ricerche di persone scomparse che hanno portato e contribuito alla soluzione d’importanti casi grazie alla disponibilità di volontari che in particolar modo hanno partecipato alle ricerche, dedicato le proprie forze e conoscenze, come Giuseppe Stellacci e Maddalena Coviello.
Di certo la presenza di questi volontari ha alleviato il carico di sofferenza che la pandemia poteva portare a molti che fortunatamente sono venuti in contatto con loro, ai loro colleghi, ai familiari ha salvato tutti ne siano venuti in contatto. Purtroppo la presenza di una sola persona di queste avendo due braccia può raccogliere ogni dieci minuti del loro lavoro sotto la sua protezione poco più del doppio, moltiplicato per le ore dedicate, i giorni, i mesi e all’incirca un anno e mezzo da questa pandemia fanno molto di più. Purtroppo la situazione in alcuni casi ha dovuto far lasciare a questi ragazzi l’impegno preso, perché l’aggressività che si proponeva ai loro occhi e la violenza andava ben oltre le loro doti umane e azioni solidali. Non bastavano. Occorreva un vero e proprio addestramento a saper gestire la situazione un po’ più di polso. Forse qui emerge un’esigenza per il personale di protezione civile dell’interno nel ricevere veri e propri addestramenti in modo tale da poter supportare ancora meglio, in maniera più efficace, le forze dell’ordine, compensare la mancanza di personale e rendere più accessibile la carriera anche ai loro sostenitori.