Se c’è qualcosa che unisce età, corporature, intelligenze, tecniche, sono le partite di calcio giocate per puro divertimento, come quella organizzata dalla scuola media internazionale Benjamin Franklin.
Il mini torneo di calcio “Tutti convocati – nessuno si senta escluso”, giocato il 23 giugno presso il campo “Licinio” di via Togliatti, ha visto alternarsi quattro squadre: I Bloomers, squadra senior, formata da staff e genitori degli alunni; Old Student, gli ex studenti dell’Istituto; Z-Generation, prima e terza media insieme; Young boys, gli studenti di seconda media.
Il mini torneo si è articolato in minipartite di venti minuti, brevi ma dinamiche. Il copione prende forma già dai primi minuti di gioco, che vede in sfida i Bloomers e la Z-Generation. Si distingue, tra tutti, il portiere dei Bloomers, Alessandro, piccolino ma coraggiosissimo: non sembra infatti essere in difficoltà nel parare alcuni colpi davvero rischiosi. Nonostante i grandi non demordano e diano prova di grande resistenza, non riescono a cambiare le sorti del match, vinto da Z-Generation. È la volta dei mitici Old Student in forma e assai coordinati contro gli Young boys, un po’ pressati nella loro metà campo. La disputa per aggiudicarsi il primo posto in classifica infatti risulta tra gli Old Student e la Z-Generation.
Dopo tiri fantasiosi, gli sviluppi in calcio d’angolo, rocamboleschi cross verso le porte avversarie, confortanti passaggi in difesa, eleganti pallonetti, i punti finali si giocano tutti sui rigori.
Certamente la partita non avrebbe avuto la spinta giusta senza l’anima dei tifosi sugli spalti, che insieme hanno cantato e ballato per rincuorare le corse dei giocatori.
Stanchi più per il caldo che per i chilometri macinati, tutti vincono e si aggiudicano una medaglia, perché l’intento era dimenticare per un attimo questo difficile anno passato e ricordarci che si può tornare a festeggiare insieme. Tutti vincitori dunque, tutti hanno guadagnato il proprio posto in campo, perchè il successo, con le parole di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” si misura nello spazio che si occupa, ma soprattutto è definire quei centimetri che separano il giocatore dalla palla sulla stessa linea che unisce mente e cuore. E i ragazzi in campo ci sono riusciti splendidamente.
Lara Carbonara