E’ entrato nel vivo Good Evolution, la terza tappa di un percorso, intrapreso dal Gal Fior D’Olivi e dai comuni di Bitonto, Giovinazzo e Terlizzi, e iniziato con Rural Evolution e Tourism Evolution, tenutisi l’anno scorso negli altri due comuni del Gal.
Ieri, la prima delle tre giornate dedicate alla promozione del territorio. Ad aprire l’evento, il convegno “Fare rete, diventare sistema: un’opportunità di crescita per il territorio”, moderato dalla giornalista Mariella Vitucci.
“Il lavoro fatto dal Gal ha il merito di aver piantato i semi per una nuova mentalità, basata su una sinergia che dall’entroterra arrivi al mare. Nei Gal la Regione ha trovato il suo braccio operativo per sostenere uno sviluppo che passi da turismo e agricoltura” introduce la Vitucci.
La necessità di fare rete è ribadita anche da Nicola Mercurio, presidente del Gal Fior D’olivi: “La rete deve estendersi comprendendo tutti gli attori del territorio, che devono agire accanto alle istituzioni. Dobbiamo giocarci tutte le opportunità che il territorio ci riserva nell’arco delle quattro stagioni”.
“Nei Gal abbiamo trovato una formula vincente. Il Fior D’Olivi è uno dei più attivi e riesce a far buon uso delle risorse – continua Onofrio Introna, presidente del Consiglio Regionale – Da oltre dieci anni la Puglia ha intrapreso un percorso per la valorizzazione del territorio e delle sue ricchezze, iniziato con con il Piano Urban, con cui tanto è stato fatto. E negli ultimi anni sta ottenendo importanti risultati. I vini e l’olio che prima erano mal commercializzati, ora trovano maggiore attenzione. In un anno terribile per il turismo, come il 2013, la Puglia ha visto i visitatori stranieri aumentare e superare i turisti italiani. Ma tutto questo sarebbe stato irrealizzabile senza una rete tra imprenditori ed istituzioni”.
Presente al convegno, in rappresentanza del Comune di Bitonto, il sindaco Michele Abbaticchio, secondo cui “Bitonto e il suo centro storico stanno avendo finalmente quell’attenzione che da tempo meritavano. Il nostro Paese ha un centro storico più bello di quello barese, è più vicino all’aeroporto persino rispetto al centro della città di Bari. Quello che mancava era una rigenerazione del borgo antico sotto il profilo della vivibilità. Mancava una visione che guardasse ad esso come una risorsa e non come un freno”.
Il successo, per il primo cittadino, consiste non nel numero di locali, ma nella quantità di contenitori che possano presentare al meglio il centro storico: “La prossima sfida è ora tornare a vivere la campagna, a cui va ridata importanza. Questo porterà anche più sicurezza”.
E sul Gal continua: “Fornisce un importante sostegno, che scommettendo sulle nostre peculiarità, ci permette di avviare collaborazioni con Giappone, Cina e Albania per promuovere il territorio”.
Sulla necessità di destagionalizzare il turismo, attraendo visitatori tutto l’anno si esprime anche Cosimo Sallustio, responsabile dell’Asse III e IV PSR della Regione Puglia, convinto che i comuni, da soli, non vadano da nessuna parte: “La forza dei Gal consiste nel mettere in sinergia più comuni. Su questa tipologia di approccio punta molto l’Unione Europea. Il prossimo obiettivo è avviare la cooperazione tra Gruppi di Azione Locale e Gruppi di Azione Costiera, per poter utilizzare al meglio le risorse, in vista della programmazione 2014-2020”.
Per raccontare l’esperienza del proprio comune, interviene Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento, in provincia di Venezia, che vede ogni anno migliaia di turisti affollare le spiagge della frazione Bibione: “Dopo esserci accorti che solo tre mesi di turismo estivo non erano più sufficienti, io ed altri sindaci di ogni colore, di 15 comuni dall’entroterra al mare, insieme, abbiamo studiato un piano per attrarre turisti anche nel resto dell’anno, puntando anche sul veneto rurale. Noi amministratori dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, perché il privato da solo non può farcela. Con i Gal ci lavoriamo da 20 anni. Sono uno strumento fondamentale”.
Conclude il ciclo di interventi Fausto Faggioli, imprenditore ravennate e numero uno del turismo rurale in Italia, già conosciuto dagli imprenditori bitontini in visita alla Study Visit del mese scorso: “Il problema non è produrre, ma vendere. E per farlo dobbiamo vendere la cultura che quel prodotto rappresenta”.
Fondamentali sono, per Faggioli, comunicazione e velocità, perché “chi è più veloce sconfigge i più lenti. Ecco perché le piccole imprese possono combattere contro le grandi multnazionali, pachidermi che per muoversi vogliono tempo. Ma, ancora più importante, è la partecipazione, perché piangersi addosso non serve”.