Il Consiglio comunale di lunedì, oltre a dotare il Comune di un nuovo Piano di protezione civile, ha dato il disco verde anche alla variante urbanistica chiesta, già da tempo, dalla fondazione “Villa Giovanni XXIII”.
La storia, in realtà, nasce già due anni e mezzo fa. La Onlus, vista anche la capienza sempre più importante ottenuta con il tempo, aveva necessità di realizzare nuove camere ardenti. “Ce n’era una soltanto – sottolinea il direttore della struttura Nicola Castro – e in più non a norma, dignitosa e capiente soprattutto quando si trattava di più decessi contemporaneamente. Necessitavano delle altre, insomma”.
Per fare questo, allora, da via Dossetti hanno deciso di acquistare da un privato un immobile attiguo e confinante. “Lo abbiamo completamente ristrutturato – afferma Castro – realizzando tre nuove camere ardenti con relative sale dolenti per i parenti dotate anche di minibar, ampi parcheggi soprattutto per i familiari dei pazienti provenienti da fuori Bitonto e una piccola cappella”.
Tutti lavori, però, che prevedevano la richiesta di una variante urbanistica (Suap) in quanto trattasi di zona agricola e quindi non edificabile. La massima assise ha preso atto della variante, visto anche il via libera, nei mesi passati, della Regione e di varie Conferenze di servizi.