Un’assemblea pubblica sul trasporto pubblico locale. Magari già entro la fine di settembre.
La volontà arriva direttamente dall’assessore alla Mobilità sostenibile, Rosa Calò, che nell’ottica di disegnare una città sempre più smart, europea e, appunto, sostenibile, e in attesa di incassare il via libera di importanti provvedimenti dal Consiglio comunale orientati in tal senso, ha manifestato un’altra volontà. Impellente. Incontrare la cittadinanza per mettere mano al trasporto pubblico locale, che andrebbe rivisto e magari, reso più performante e funzionante.
Non è un mistero, infatti, che i pullman abilitati a portare i bitontini da un capo all’altro della città siano spesso vuoti (fanno eccezione, chiaramente, quelli da e per le frazioni e sono escluse quelli scolastici) e di cui è molto difficile anche conoscerne orari, fermate e i rivenditori autorizzati per i biglietti. E tutto questo nonostante, qualche anno fa, il Comune e l’azienda che detiene il servizio si siano impegnati a pubblicare, in molteplici copie con distribuzione gratuita, orari e le fermate. Il risultato, purtroppo, non è stato dei migliori: sempre pochi bitontini prendono i mezzi pubblici per spostarsi in lungo e largo a Bitonto, e sono ancora tanti a farlo con le auto.
Ricordiamo che il trasporto pubblico locale, escludendo la linea 3 Bitonto-Palombaio-Mariotto, presente due linee. Una è la rossa (prima corsa è alle 7.20, l’ultima alle 19.10) che dal capolinea di piazza Aurelio Marena passa e ferma per la stazione centrale, il cimitero, l’ospedale, il mercato ortofrutticolo di piazza Caduti del terrorismo, via Achille Grandi, piazza Marconi, lato farmacia. La seconda è la verde (prima corsa alle 6.45, ultima alle 19.10) che, sempre da piazza Aurelio Marena, porta a piazza Marconi lato bar Luna, all’Istituto tecnico commerciale, via Larovere e alla stazione “Medici” della Ferrotramviaria. Si tratta di due percorsi – spiega qualche addetto ai lavori e anche qualche voce che arriva dal Comune – che si intersecano troppe poche volte tra loro e che, soprattutto per raggiungere alcuni punti strategici, non fa affatto risparmiare tempo in quanto gli utenti sono costretti a cambiare linea. Per recarsi al cimitero, per esempio.
“Il sistema andrebbe indubbiamente rivisto – spiega Calò – e quest’assemblea pubblica che vogliamo convocare va in quest’ottica, anche perché va inserito in un più ampio discorso di mobilità. Come cambiarlo? Stiamo pensando a una terza linea, di rivedere i percorsi cercando di dare più importanza ai punti attrattori, e di unire meglio le periferie con la stazione”.