Questa mattina avevo pensato di andar a pregare di buon mattino presso la Grotta della Natività, qui a Betlemme.
Entrato nella basilica, mi accingo a raggiungere la cripta che ha visto il prodigio della nascita del Redentore; ma un prete ortodosso dalla presenza ieratica ma con fredda fermezza non mi ha lasciato passare.
Il motivo? Stanno pregando! Cioè stanno pregando loro (gli ortodossi) mentre io che sono cattolico latino non posso pregare in contemporanea e nello stesso luogo con cristiani di diversa confessione.
Un po’ deluso vado via pensieroso ma non irato. Vado via pensando alla Chiesa, al mondo, all’uomo che necessita (ora più che mai) di unità.
Di positivo in questa storia leggo che il messaggio di Betlemme ci chiama ad essere: testimoni della vittoria dell’amore di Dio sull’egoismo, sulla paura e sul rancore che paralizzano i rapporti umani e creano divisione tra fratelli che dovrebbero vivere insieme in unità, edificando nella carità.