Dal Presidente Vincenzo Marinelli e dal Direttivo del Comitato Zona Artigianale di Bitonto riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Il Comune di Bitonto con delibera del Consiglio
Comunale n.119 del 29/11/2013 ha approvato il “REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE
DEL TRIBUTO COMUNALE SUI RIFIUTI E SERVIZI”.
Invitiamo i nostri associati, nel proprio interesse,
a leggere attentamente il detto regolamento prima di esporre anche
pubblicamente commenti adesivi o di contestazione allo stesso, atteso che la
materia in generale si presenta di per sé piuttosto complessa e, come tutte le
norme, anche quelle del regolamento approvato vanno interpretate e adattate
alle esigenze precipue del caso. Mettiamo al bando sin da ora speculazioni
politiche che non ci sono mai appartenute, avendo come unico obiettivo il bene
delle nostre imprese e la chiarezza e la comprensione della natura del tributo.
Abbiamo raccolto in questi giorni molte proteste dagli
associati in merito all’applicazione della Tares, ritenuta iniqua, vessatoria
ed onerosa.
Il Comitato Zona Artigianale, in verità, si è
attivato da tempo al fine di calmierare l’applicazione del tributo, ritenendo
che la tutela dei soci e delle loro aziende DEVE passare attraverso la
legge e non contro la legge, nonché DEVEpassare attraverso elementi di supporto all’Amministrazione affinché possa
interpretare, nel modo più favorevole ed opportuno per le nostre imprese, il
dettato di quelle norme che in alcuni casi sono, peraltro, imposte a livello nazionale.
Il Direttivo di questo Comitato sta sostenendo in
modo costruttivo da circa un anno sia per le vie scritte che per le vie orali
nonché a mezzo veri e propri sit-in di confronto con il Sindaco dott. Michele
Abbaticchio e con l’Assessore al bilancio, programmazione economica, patrimonio
e sportello unico attività produttive, dott. Michele Daucelli, iniziative e
lunghi dibattiti volti a tutelare le imprese della Zona Artigianale. E non
certo perché le imprese si sottraggano al pagamento del tributo (Tarsu, Tares o
Tari che sia) o abbiano chissà quali agevolazioni o esenzioni dall’applicazione
del tributo, ma perché le stesse paghino in ragione di quello che
effettivamente producono e non, per esempio, sulla base di quella che è la loro
superficie, precipuamente se improduttiva o se già oggetto di conferimento di
rifiuti, speciali o assimilati agli speciali ad altre imprese, a tal uopo
addette come da contratti già in essere.
In sostanza si tratta di una questione
tecnico-giuridica che è risolvibile in alcuni casi attraverso l’individuazione specifica
delle norme del regolamento, già presenti, che fanno al caso, in altri con un’interpretazione (più
estensiva o restrittiva) di altre che sembrerebbero non fare al caso.
Ricordiamo a tutti che l’art. 62 comma 2 Art. 62
recita: “ Presupposto della tassa ed
esclusioni. 1. ….. 2. Non sono soggetti alla tassa i
locali e le aree che non possono produrre rifiuti o per la loro natura o per il particolare uso cui sono stabilmente destinati o perché
risultino in obiettive condizioni di non utilizzabilità nel corso dell’anno,
qualora tali circostanze siano indicate
nella denuncia originaria o di variazione e debitamente riscontrate in base ad elementi obiettivi
direttamente rilevabili o ad idonea
documentazione. 3. ….”
Il comma 2 di questo articolo è stato riportato nel
regolamento del Comune di Bitonto di cui sopra sotto la norma ARTICOLO 8, ove
sono state riscontrate a titolo non esaustivo alcune categorie che possono
fruire di tale esclusione.
In definitiva, fatto salvo per tutti il brocardo
“chi inquina paga” e che “chi produce rifiuti paga”, il Direttivo del Comitato
Zona Artigianale ha chiesto all’Amministrazione di annoverare in quell’elenco (appunto
non esaustivo) anche altre categorie di imprese artigiane o anche aree delle
stesse imprese (e tra i nostri associati ne sussistono) che “non possono produrre rifiuti o per la loro natura o per
il particolare uso cui sono stabilmente destinate o perché risultino in
obiettive condizioni di non utilizzabilità“.
Per quanto concerne, invece, quelle imprese che non rientrano
nella fruizione del beneficio della totale inapplicabilità della tassa, poiché
tutto ciò che e’ suscettibile di produrre rifiuto è
tassabile, questo direttivo ha chiesto
all’Amministrazione di capire come la stessa abbia inteso, con il regolamento, tener
conto di quelle che sono le esigenze, le realtà produttive, lo stato di
allocazione e le problematiche specifiche (si pensi ad un’impresa in
liquidazione) delle ridette imprese artigiane al fine di consentire quantomeno di
fruire di agevolazioni o riduzioni (MOTIVATE) in relazione alla tipologia di
rifiuto prodotto e alla superficie utilizzata.
Il Sindaco dott. Michele
Abbaticchio con l’Assessore al bilancio, dott. Michele Daucelli, hanno offerto
la loro disponibilità ad incontrare questo Direttivo più volte al fine di
recepire quanto più possibile le richieste brevemente riassunte nel presente
comunicato.
Dagli incontri posti in essere,
il Direttivo non può che apprezzare e segnalare ai soci che non soltanto vi è
stata piena disponibilità ad integrare l’elenco di quella tipologia di imprese
che possono fruire di quanto esposto nell’art. 8 del Regolamento, ma vi è stata
anche, fornita dal dott. Michele Daucelli, una condivisibile ed apprezzabile chiave
di lettura ancora più estensiva di quell’articolo 8, in quanto correlato
indiscutibilmente con l’art.10 del Regolamento intitolato: “Esclusione per produzione di rifiuti non
conferibili al pubblico servizio”: (“Nella
determinazione della superficie tassabile delle utenze non domestiche non si tiene conto di quella parte ove
si formano di regola, ossia in via continuativa e nettamente prevalente rifiuti
speciali non assimilati e/o pericolosi, oppure sostanze escluse dalla normativa sui rifiuti di cui all’art.4, al cui smaltimento sono tenuti a
provvedere a proprio spese i relativi produttori”).
Questo direttivo, ritiene,
pertanto, alla luce dell’attività svolta, del confronto con l’amministrazione e
dei chiarimenti forniti di inviare tempestivamente alle imprese associate un
vademecum affinché possano verificare ciascuna in modo semplice la loro
posizione rispetto al tributo sui rifiuti, in modo da corrispondere ciò che è
dovuto ed ovviamente se è dovuto.
Si dia comunicazione agli associati e per opportuna conoscenza all’amministrazione
e all’opinione pubblica anche tramite media.