Ora, basta. È arrivato il momento di parlar chiaro, senza giri di parole. E non ci riferiamo ai tifosi del Bitonto, che da sempre si sono schierati in modo inequivocabile con la società, nella meschina querelle sui lavori di ristrutturazione dello stadio “Città degli Ulivi”. Anzi, adesso, hanno per giunta avviato una petizione (https://www.change.org/p/sindaco-del-comune-di-bitonto-lavori-immediati-allo-stadio-citt%C3%A0-degli-ulivi-46ba2b87-ebb3-4f90-8557-1febabb79386?recruiter=false&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_term=psf_combo_share_initial&recruited_by_id=77232970-8a72-11eb-b0db-cfa0a99fdeb6&utm_content=fht-27941608-it-it%3A3) per raccogliere le firme e provare a dare un’accelerata alla risoluzione della questione. Il problema è dolorosamente un altro. Ed è tutto qui: da un lato, un presidente, Francesco Rossiello, che ha realizzato uno straordinario crescendo di risultati lucenti che hanno condotto il club, per la prima volta nella storia sua centenaria, in serie C. Poi, sappiamo com’è andata, ma non è di questo che qui si vuol parlare. Bensì di un imprenditore che ha investito somme importanti, compiendo sacrifici economici ingenti, sempre tenendo fede alla parola data. Dall’altro lato, l’amministrazione comunale. Che ha fatto essa concretamente, realmente, fattivamente, per il sodalizio neroverde e per rimettere seriamente in sesto la struttura sull’erta di via Megra? Tante parole, altrettanti annunci, date allegramente ballerine e cifre ognora paurosamente oscillanti, testimonianza palmare di idee offuscate al riguardo. Facciano sapere quali sono le reali loro intenzioni, ché tempo per cincischiare non ve n’è più. Qualsiasi corda, persino la più tenace, rischia di spezzarsi se tirata troppo. E far svanire un sogno – costruito con la fatica di tanti uomini sul campo e, soprattutto, dall’impegno unjco di un grande presidente- è il dolore più grande che ci sia per una città, che, specie in un periodo nerissimo come questo, non ha altre occasioni per sentirsi gioiosamente comunità.
Ecco il testo della raccolta firme. Forza, non avete che da lasciare le vostre generalità, se davvero amate i leoncelli e la loro storia.
“Questo sogno non può finire. Il Bitonto siamo noi e non meritiamo che, nell’anno del centenario, tutto quello costruito dal presidente dell’Unione Sportiva Bitonto venga buttato alle ortiche. E’ di dominio pubblico che il patron Francesco Rossiello abbia dato una sorta di ultimatum all’amministrazione comunale bitontina per accelerare i lavori allo stadio “Città degli Ulivi” evitando quindi di trasferire il titolo sportivo altrove. Si, avete capito bene. Bitonto rischia di non avere più una squadra di calcio. Dopo aver ricevuto 570000 euro dal Credito Sportivo, l’amministrazione comunale è rimasta ferma ed immobile, in attesa che la commissione del bando “Sport e Periferie” dia esito positivo per un finanziamento di altri 700000 euro. Il punto è che ci sono oltre tremila concorrenti ed il tempo stringe visto che il campionato che il Bitonto Calcio sta affrontando è abbastanza variabile e ci potrebbe essere la possibilità di ripetersi, conquistando per la seconda volta consecutiva il titolo. Non si tratta solo di calcio. Il Bitonto è tradizione, orgoglio, passione e tutto questo non può essere cancellato! Anche tu fai parte della storia. Firma!”