Speciale Amministrative 2017. In questo spazio dedicato, presenteremo tutti i candidati che vorranno proporre, tramite la nostra redazione, il loro curriculum e le loro idee alla città.
“La mia candidatura? È nata perché ho constatato esserci la necessità di persone che devono avere la pazienza di dedicare del tempo per studiare gli atti amministrativi, proposte, norme, e per produrre proposte concrete e non parole vacue, perché con la bacchetta magica o gli slogan così efficaci sui Social l’attività amministrativa non va avanti e non produce nessun effetto positivo”.
E di atti e contributi concreti, sia quando sedeva in maggioranza ma anche quando si è accomodato sui banchi dell’opposizione, ma anche come presidente della 3°Commissione consiliare, Francesco Mundo ne ha sfornati davvero tanti.
Uno di questi è sulla delicata questione chiamata Ambiente, su cui l’esponente socialista ha cercato di dare in modo notevole il suo contributo.
“Per cercare di affrontare la tematica – dice il consigliere uscente, che si ricandida a fianco del candidato sindaco del centrosinistra Emanuele Sannicandro – bisogna partire dalle regole. E le regole sono le direttive europee, in materia di gestione dell’intero ciclo integrale dei rifiuti. L’Unione europea ci dice che entro il 2020 non si deve più parlare di discariche, e noi siamo in fortissimo ritardo. Assistiamo tutt’ora, infatti, a manovre promosse da certa imprenditoria che ancora pensa di utilizzare i buchi nel terreno per potervi collocare discariche, e questo non si concilia con la necessità di dare valore alla selezione dei rifiuti stessi”.
“E quando si parla di differenziata – prosegue – specie quella fatta con il metodo dei cassonetti stradali, non si possono ottenere i risultati sperati, perché ci sono problemi sulla tracciabilità dei rifiuti, delle frazioni della differenziata, e abbiamo assistito alla difficoltà nel monitorare il flusso dei rifiuti stessi. E questo produce effetti immediati sul contribuente, che si manifestano non soltanto con aumento dei costi, visto che Bitonto è uno dei Comuni meno virtuosi della Regione. E tutte le nostre iniziative svolte in tal senso sono state fatte per far comprendere al cittadino che l’unica strada percorribile è quella della differenziazione dei propri rifiuti, perché solo in questo modo riusciamo a dare valore economico alle varie frazioni e quindi a gestire meglio la filiera dell’intero ciclo, oltre a comunicare dei dati reali e positivi.
Bisogna considerare un aspetto importante: Giovinazzo ha adottato il Porta a porta, Terlizzi anche, come Palo del Colle. Noi siamo circondati da realtà locali che hanno adottato questo sistema, mentre nella nostra città siamo ancora abbarbicati a degli errori commessi in passato ai quali non abbiamo saputo porre rimedio. E su questo ha pesato anche la mancanza di governance del titolare della delega in Giunta. Il Porta a porta allargato è il futuro, e siamo obbligati a questo. I cittadini devono imparare a gestire a casa propria il rifiuto e chiedersi che fine fa il materiale che buttano. Vedere la sera i ragazzi uscire dalle pizzerie o dagli esercizi commerciali con grossi bustoni neri e buttarlo nel cassonetto dell’indifferenziato non si può accettare, perché poi quegli stessi esercenti sono primi a lamentarsi della tariffa alta”.
E la chiusura è molto amara: “Nel campo dell’Ambiente, facciamo la gioia degli speculatori, e questo non può essere più tollerato”.