Nelle settimane scorse, la giunta comunale ha approvato il progetto tecnico per la realizzazione del sottopasso di via Santo Spirito, già finanziato con due lotti, uno da 9 milioni del CIPE e l’altro di 2 milioni di fondi europei per la necessaria realizzazione della fogna bianca a servizio dello stesso sottopasso.
Dopo anni di dibattiti, intorno alla necessità di questa infrastruttura, dunque, i primi passi per l’inizio dei lavori sono stati mossi. Tutti i documenti relativi al progetto tecnico sono stati pubblicati sul sito del Comune di Bitonto, nell’albo pretorio. Chiunque può consultarli, come ha fatto la sezione cittadina di Sinistra Italiana, per sottolineare alcune criticità e per proporre alcune idee per migliorare la fruibilità dell’opera.
«Ci aspettavamo che ingegneri e architetti esprimessero le loro osservazioni, partendo dai documenti. Le ultime due grandi opere, realizzate a Bitonto sono state il sottopasso per la via di Giovinazzo e il ponte per la via di Palo del Colle, ed entrambe hanno criticità» spiega Vincenzo Martinelli, esponente di Sinistra Italiana, chiedendosi perché si debba limitare già da ora, in fase progettuale, la fruibilità.
Osservazioni, quelle del partito di sinistra, non dettate dalla contrarietà all’infrastruttura, come illustra inoltre Domenico Masciale, coordinatore del partito: «Non siamo contrari perché, nonostante siamo contro ulteriore cementificazione, sappiamo che l’opera potrà dare benefici alla cittadinanza sia collegando meglio Bitonto a Santo Spirito, sia collegando la zona C2, che prima o poi sarà edificata. Non vogliamo neanche criticare chi ci sta lavorando. Vogliamo solo esprimere le nostre perplessità, dal momento che è un’opera ancora da costruire e non c’è un progetto esecutivo. C’è ancora spazio di intervento per renderla più sicura e funzionale e per far sì che i fondi stanziati siano spesi bene. È chiaro che ciò comporterebbe costi maggiori, ma ne gioverebbe la città. C’è tempo anche per reperire altri fondi».
Le maggiori perplessità derivano, per i due esponenti di Sinistra Italiana, dal sottopasso pedonale, «un cunicolo lungo e chiuso, con potenziali pericoli per chi lo frequenterà».
«Quanta gente conosciamo che cammina per il sottopasso per Giovinazzo? La nostra idea è di allargare di circa 4 metri il tracciato, verso la zona C2 che non è stata ancora edificata e, quindi non dovrebbe prevedere grosse difficoltà, senza espropri. In questo modo si creerebbe lo spazio per un percorso pedonale più sicuro, sul modello del sottopasso di Terlizzi» aggiunge Masciale, esprimendo la speranza che, nella futura realizzazione della C2, si tenga conto dell’edilizia residenziale popolare, «dato che il sottopasso darà il via all’urbanizzazione».
«Se nelle altre due opere citate ci sono problemi, è perché non si è discusso prima» continua, anticipando l’intenzione di fissare incontri con altre forze politiche, in modo da discutere insieme dell’argomento.