Entrambe finaliste nella corsa per divenire ‘Capitale italiana della Cultura 2020’, la città di Parma, che ha, poi, ottenuto il titolo, e quella di Bitonto potrebbero inaugurare una sorta di ‘gemellaggio’ nel segno dell’economia, del turismo e della cultura.
Nelle scorse settimane, il sindaco della città emiliana Federico Pizzarotti è stato a Bitonto, ospite del primo cittadino Michele Abbaticchio, anche per gettare le basi di questo percorso che i due Comuni vogliono intraprendere insieme, all’insegna della cultura e di una serie di circostanze che le accomuna.
“Nulla di diverso da quanto già successo già con altre città – ha spiegato Pizzarotti – qualche settimana fa, ho firmato un patto con Pesaro dato che è la città che ha dato i natali a Rossini, esattamente come il territorio parmigiano ha fatto per un altro grande protagonista italiano del teatro musicale, Giuseppe Verdi. Stessa cosa accaduta con Comacchio, anch’essa finalista, con la quale Parma sta collaborando. Con il sindaco Abbaticchio, abbiamo pensato che fosse giunta l’ora di avviare una sinergia anche con Bitonto per sviluppare relazioni economiche e culturali”.
“Fare rete fra territori è sempre una strategia vincente– ha commentato l’assessore al Marketing territoriale di Bitonto, Rino Mangini – Lo è maggiormente se parliamo di città che sono già legate da ‘un filo rosso’. In questo caso, con la città amministrata da Pizzarotti, infatti, Bitonto non condivide solo la competizione in campo culturale che le ha viste impegnate. Si tratta, innanzitutto, di due realtà che hanno un enorme patrimonio di bellezze artistiche e architettoniche che sarebbe bello mettere in una sorta di ‘condivisione’ virtuale. Fortissimo è poi il legame tra il nostro Traetta e questa città: il compositore bitontino è stato maestro di cappella alla corte del principe di Parma nonché maestro di canto delle principesse, sue figlie. E’ in questa città che egli ha composto alcuni dei suoi capolavori come l’“Ippolito e Aricia”, ‘I Tindaridi’ o la ‘Messa in Do maggiore’, opera che si intende rappresentare nel 2020 al Teatro Regio di Parma. Episodio che, poi, è quasi del tutto sconosciuto e portato alla luce dal prof. Nicola Pice, quello che ha per protagonisti Verdi e il nostro Traetta: Verdi, in una nota scritta di suo pugno, esortava tutti coloro che volevano approcciarsi alla musica a studiare approfonditamente Traetta. Insomma, all’epoca, una bellissima attestazione di stima che, oggi, non possiamo non celebrare degnamente”.
Tuttavia, il discorso non è circoscritto al solo ambito della cultura. “Abbiamo pensato a un legame a tutto tondo che colga anche gli atri aspetti fortemente identitari dei due territori – le parole di sindaco Abbaticchio- la vocazione turistica, in primis, ma anche, ad esempio, la cucina, visto che parliamo, tanto per la Puglia quanto per l’Emilia Romagna, di regione con fortissime tradizioni enogastronomiche e che possono vantare la produzione di prodotti di qualità riconosciuti come eccellenze nel mondo intero. Non da ultimo, vorremmo che il nesso fra le città si declinasse anche all’ambito amministrativo, con lo scambio di idee, progetti e delle buone prassi ed esperienze di successo che i nostri rispettivi Comuni hanno posto o porranno in essere. Insomma, non puramente un sodalizio simbolico ma un collegamento diretto e concreto, in grado di essere volano per lo sviluppo di entrambe le realtà territoriali”.
Tornando sul premio di ‘Capitale Italiana della Cultura’, sindaco Pizzarotti ha voluto, in ultimo, fare un felice augurio alla città di Bitonto: “Potrei dire, e lo penso sul serio, che in competizioni così grandi e importanti, essere arrivati in finale vale quanto aver conquistato il premio, ma farò di più: voglio ricordare che quando Parma ha ottenuto il titolo era alla sua seconda volta come finalista. Chissà, quindi, che, per Bitonto, non possa capitare esattamente lo stesso. Bitontini, non demordete”.