In seguito all’entusiastica richiesta di ospitare e promuovere gli apericena culturali da parte di altri pub e ristoranti del Centro antico, Rivolte Logiche amplia il suo programma, accogliendo nuove esperienze culinarie e nuove suggestive location.
Giovedì 3 agosto, ore 19.00, infatti, si “morderà” la sociologia presso Camera a Sud.
Con Paolo Inno (dottorando in Sociologia presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari) si discuterà di: “Siamo tutti startupper? L’obbligo di essere come Steve Jobs e i lati oscuri della creatività”.
Da alcuni anni, il mito della start-up ha conquistato l’immaginario collettivo, contaminando anche i programmi e le azioni delle politiche giovanili. Sempre di più, infatti, in linea con le trasformazioni del welfare e del mercato del lavoro, le politiche pubbliche descrivono (e prescrivono) un modello di gioventù statutariamente creativa, con naturale propensione all’innovazione e con spiccate capacità di avviare un business. Quali insidie nasconde questo discorso? Quali sono le poste in palio per chi accetta la sfida dell’imprenditorializzazione di sé?
Breve bionota dello speaker:
Paolo Inno (Lecce, 1986) vive a Bari . È dottorando di ricerca in Sociologia presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari. Attualmente si interessa dei processi di costruzione delle identità sociali. Giornalista pubblicista, nel 2011 ha vinto il premio “Michele Campione – giornalista di Puglia” per la sezione carta stampata. Nel 2010 ha fondato la prima web radio nel Borgo Antico di Taranto, vincendo il bando regionale “Principi Attivi”.
Non sottovaluta i poteri del Ron Miel o di una capiroska.