Se, tanti anni fa, qualcuno avesse raccontato ai vecchi pescatori di Santo Spirito che un giorno, in riva al loro mare, sarebbe apparsa, come una Venere emersa dalle onde, l’immensa Sophia Loren, “in carne e ossa”, sarebbe passato per visionario, anzi per matto.
E invece, per uno di quei misteri che rendono la vita la più affascinante delle avventure, la bella Sophia nel borgo marinaro ci è arrivata davvero. E’ ”sbarcata” nei giorni scorsi, nei pressi del porticciolo, per alcune scene del film “La vita davanti a sé” che il figlio dell’attrice, Edoardo Ponti, sta girando a Bari.
Certo non è la Loren degli anni ruggenti, quella che ha fatto sognare generazioni di connazionali per la sua bellezza definita “senza tempo”. E invece i segni del tempo adesso ci sono tutti, anche sul volto di una elegante signora di 84 anni, icona del fascino italiano nel mondo. Chissà se Sophia ripeterebbe mai la frase di Anna Magnani che, a chi le faceva notare le rughe sul volto, rispose: “lasciatemele tutte, non me ne togliete nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire”.
Al porticciolo è arrivata una Sophia Loren (foto ARCIERI) che interpreta il personaggio di un’anziana ebrea, riuscita a sopravvivere al lager di Auschwitz, che nella periferia parigina si prende cura dei bambini figli delle prostitute e nella scena è su una carrozzina spinta dall’attore che interpreta il piccolo Momo.
E’ come se la bellezza al tramonto, come quelli di Santo Spirito, di questa grande attrice rimandasse, in un sottile gioco di specchi e riflessi sul mare, a quella della vita, che la Loren trasmette con il suo ruolo, così lontano dallo sfavillante splendore di quelli interpretati in gioventù.
E’ al crepuscolo che si fa poesia. Come sanno anche i fiori che quando appassiscono raggiungono altre montagne d’aria.