Nella riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza al vaglio
della Giunta regionale, alla fine dello scorso anno, ci è finito anche il
riordino del 118.
C’è finito dentro, chiaramente, anche Bitonto, che con buona (ovvero brutta, orrenda) probabilità
perderà il medico a bordo delle ambulanze.
Ebbene sì. Con un bollettino ufficiale della Regione (n.160) datato
19-11-2014 la nostra città, nella tabella “Postazioni/Mezzi
di soccorso 118”, è finita nell’elenco India.
Spieghiamo un po’ meglio.
Ad oggi, l’ambulanza di cui siamo dotati è di
tipo “Mike”, cioè ha a bordo il
medico; probabilmente da inizio luglio diventerà di tipo “India”, cioè avrà al suo interno
soltanto l’infermiere, l’autista e il soccorritore.
«Sarebbe una
cosa tremenda, tremenda – scuote il capo perché non vuole crederci, il
dottore che abbiamo incontrato al 118 -. Non
può essere possibile che una città grande come Bitonto sia inserita nell’elenco
“India” accanto a paesi molto più piccoli o di densità diversa; non è possibile
che la prima auto medica (AlfaMike)
debba arrivare da Bari o Giovinazzo».
Sì, perché con questa nuova sistemazione l’infermiere, una volta arrivato
sul posto e analizzato il caso, a seconda della gravità dovrà chiamare un’automedica (con a bordo il dottore) – e saranno 15 in tutto e le più vicine saranno a Modugno, Bari, Giovinazzo –
oppure una “Mike” – soltanto 6 presenti: a Bari (S. Paolo), Gravina, Grumo, Locorotondo, Mola e Triggiano.
L’infermiere sarà tenuto soltanto a prendere accessi venosi, non potrà
somministrare farmaci: «Non oso immaginare– continua il medico – cosa potrebbe
succedere se si dovesse recare da solo in alcune zone “poco tranquille” della
città. Con i casi gravi come si dovrà comportare?».
Ma di tutto questo chi ne è informato? «Le carte, i documenti varati dalla Regione parlano chiaro: la situazione è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo persino scritto al
Prefetto, al Direttore della Asl, al Sindaco ma nessuno ci ha dato risposta. La
città? Il popolo non sa nulla, ma avrebbe la forza di ribellarsi, chiedere
ciò che gli spetta?».
Michele Abbaticchio, un mese fa,
aveva comunicato tramite Facebook che la pazienza era davvero finita e aveva scritto al direttore generale della Asl di Bari per
chiedere conto dello stato dei lavori programmati e finanziati dal Fondo
europeo di sviluppo regionale per la riconversione del nostro ex ospedale
(clicca qui per leggere l’articolo http://www.dabitonto.com/cronaca/r/ex-ospedale-il-sindaco-suona-la-carica-azioni-legali-contro-la-asl-di-bari/6184.htm).
Il tutto fu rimandato ad un incontro pubblico, del lunedì successivo, quando
il neo direttore Vito Montanaro avrebbe fatto visita alla città, ma del
dirigente non ci fu nemmeno l’ombra.
«Noi copriamo un
territorio davvero ampio: ci sono le frazioni, i paesi limitrofi come Santo
Spirito, Palo, Bitetto, quasi l’intero entroterra è coperto anche dalla nostra
postazione. Il danno non lo si farebbe solo a Bitonto», conclude rispondendo ad
una chiamata d’emergenza il dottore.
Mentre parliamo, d’improvviso giunge notizia di Tre feriti.
E gli operatori corrono.
Corrono per il bene della gente: qualcuno che
siede su alti scranni – dalla città alla regione – si occuperà amorevolmente allo stesso modo di tutti noi?